Descrizione

Capita assai di rado, beninteso. Ma ci sono dischi talvolta che riesci a percepire fin da subito nei loro elementi costitutivi: fin dal primo ascolto riesci a coglierne distintamente i muscoli, l’ossatura, i fasci nervosi, la pelle, il libero fluire del sangue, persino il dialogo recondito e misterioso tra cuore pulsante e cervello. “Lucidinervi” è uno di questi. Lo senti tuo fin dal primo vagito. Lo senti respirare, scalpitare di elettrica poesia, proiezione musicale di sensazioni nuove che vanno oltre la musica, a lambire le increspature immaginifiche di danza e teatro. Il gruppo pugliese cerca e trova collaborazioni prestigiose per definire un mosaico dalle tinte chiaroscurali qua e là letteralmente squarciato da deflagrazioni di luce liberatoria. Inquietudine, tensioni, bellezza, lunaticità lirica e melodica cementificano tra loro, in poliedrica perfezione, riferimenti (Scisma, La Crus, Massimo Volume, C.S.I.) e generi (new-wave, dark, rock e raffinata canzone d’autore). A fare ordine solo una talentuosa versatilità compositiva e la fattiva benedizione del salotto buono della musica indipendente italiana (Paolo Benvegnù, Paolo Enrico Archetti Maestri e Fabio Martino degli Yo Yo Mundi, Franz Goria dei Petrol e Umberto Palazzo) e anche quella di De Andrè e Baudelaire che prestano rispettivamente “Ho visto Nina volare” e “Spleen” alla splendida voce di Anna Maria Stasi. Ad “Amore” e “Un lungo viaggio in autostrada” l’onore di dispensare bellezza. Ai piccoli dettagli l’onere dell’incanto. A fine ascolto il livido dei decibels che affondano gli artigli nella carne viva delle parole. Che bello questo disco! E poi vengono dal Sud! Abituatevi all’idea. (Antonio Belmonte, rockit)

...Immaginate uno scontro frontale tra Emiliana Torrini e i Massimo Volume! ...Particolare l’interpretazione del gruppo durante l’esecuzione di “Ho visto Nina volare”, cover di Ivano Fossati e Fabrizio De Andrè. Raffinatezza. (Filippo Maria Di Caprio, Beautiful Freaks)

...un gruppo che, dal 1999, è partito dalla Puglia per affascinare e incantare. ...una voce femminile unica, ricca di sfumature, trasportata sulle note di atmosfere che spaziano dall’elettro-acustico al dark-wave. ...i C.F.F. oggi partono con il Lucidinervi tour. Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti della musica indie. (Marco Triggiani, What’s Up)

...”Lucidinervi” è il biglietto da visita di un progetto nel pieno della propria maturità artistica. Tra raffinatezza ed esplosioni di chitarre, le canzoni si susseguono in un’impressionistica alternanza di sfumature e stati d’animo, resi ancora più vividi dalla letterarietà dei testi. Abbelliscono il lavoro ospiti di spessore come Paolo Benvegnù, Guglielmo Ridolfo Gagliano, Franz Goria dei Petrol e Umberto Palazzo, oltre a Paolo Archetti Maestri e Fabio Martino degli Yo Yo Mundi, questi ultimi presenti in una ripresa di “Ho visto Nina volare” di Fabrizio De Andrè che da sola vale abbondantemente il prezzo del biglietto. (Aurelio Pasini, ilmucchio)

Un nervo scoperto che si fa strada tra le sinapsi, folgorando i pensieri e le emozioni, un formidabile e sensuale disco... (Alessio Scicolone, xtm)

Un lampo di luce nella pesante e lacerante oscurità della banalità. La lucida bellezza dei C.F.F. e il Nomade Venerabile. Il disco è tutto così armoniosamente equilibrato e suonato magistralmente che quasi quasi mi commuovo. Sa di teatrale. Un’opera, più che un disco. Una grossa fetta di merito ce l’ha sicuramente la voce. Divina. Ci culla dall’inizio alla fine, ci avvolge e ci cattura. E’ afrodisiaca e canta versi poetici. Una poesia emozionale che viene accompagnata da melodie perfettamente in sintonia con essa. Una bilancia che non pende di neanche un millimetro da nessuna parte. ...Se amate il rock alternativo italiano dei Marlene Kuntz e simili, i grandi cantautori, la poesia, o anche il teatro, be’ allora andate assolutamente a scovare questo album, e magari provate a spulciare le date del tour e raggiungeteli. Il live sarà indubbiamente uno spettacolo ancora più evocativo. Anche perchè Lucidinervi è come il vino: ad ogni nuovo ascolto diventa piuù buono. (Davide Ciriello, rockshock)

...La trama musicale è diventata più semplice, limpida e sobria, per lasciare in piena luce il pathos di interpretazioni eleganti, talvolta anche parlate, e la preziosità delle parole, in versi a volte epigrammatici, conchiusi come gemme che ritagliano colori dei paesaggi naturali e racchiudono sensazioni molteplici. ...si può inquadrare il cammino verso il cantautorato compiuto negli ultimi anni dalla band, che ritroviamo molto cresciuta in consapevolezza e raffinatezza, decisa a continuare un percorso ricercato ed insieme pregno di una drammaticità discreta, ma di presa diretta, che ricorda le scelte di artisti come i La Crus. ...Lo scrigno dei C.F.F. si apre un’altra volta per regalarci piccoli tesori, sempre di maggior valore, di prestigio sempre più nazionale, sempre più lucidi della luce obliqua e densa che illumina a colpi di lampi visionari e “deterge”, in forme più limpide del passato, gli impulsi e le tensioni. Dei nervi e dell’anima. (Ambrosia J.S. Imbornone, mescalina)

“Lucidinervi” è un disco emozionale, sospeso tra tensioni e spleen, malinconia ed inquietudine. Rock d’autore dalle belle composizioni, tra atmosfere rarefatte e impennate elettriche, con liriche molto belle e interpretate con classe dalla brava Anna Maria Stasi. Segnaliamo ottimi pezzi come “La pazienza delle querce”, “Il senso della rivolta”, “Un lungo viaggio in autostrada” e la cover di “Ho visto Nina volare”... (Otto Gordini, RockSound)

...Maturi, sensuali, sofisticati, difficilmente etichettabili. Un talento per l’osservazione molto particolare ma ancora privo della leggerezza musicale necessaria a far esplodere tanta abilità (e poesia, ma ditelo piano) in un meritato ciclone radiofonico. (Josè Leaci, saltinaria)

...L’album presenta una serie di ospiti illustri che hanno dato il loro apporto per la perfetta riuscita di un lavoro ottimo. ...I brani recenti se possibile ampliano ulteriormente lo spettro sonoro della band, andando a creare situazioni melodiche complesse ma affascinanti. ...Una nuova riconferma, se mai ce ne fosse stato il bisogno, di quanto sono grandi i C.F.F. e il Nomade Venerabile. Tra rock d’autore, post punk, indie, noise, Lucidinervi è un disco di non facile assimilazione ma che soprattutto oggi, nell’epoca del fast food musicale, merita tempo e dedizione. Vi ripagherà sempre di più ad ogni ascolto. Prendendo in prestito una frase dal brano conclusivo (“Un lungo viaggio in autostrada”), “...Devo rallentare per non perdermi i dettagli del paesaggio...”. Coglieteli, i dettagli. E innamoratevi di questo album. (Max, erbadellastrega)

“Lucidinervi” è un’opera complessa, che vede alle spalle un evidente ed imponente lavoro di composizione... Si tratta di otto quadri dalle tinte forti e dai testi apparentemente criptici, ma in realtà molto poetici ed adattissimi al contesto. Il gruppo ha deciso di mettere l’anima in questo lavoro che esce dai soliti canoni del “rock italiano” e s’avverte dal primo ascolto. Dal secondo ascolto in poi si possono intravedere tutte le sfumature nascoste ma affascinanti... (Valentina Zardini, soundmagazine)

...”Lucidinervi” rappresenta il momento più alto della carriera della band di Gioia del Colle, un risultato ottenuto grazie ad una concreta consapevolezza dei propri punti di forza e ad una produzione sapientemente ben calibrata. La formula è quella della forma canzone, decisamente ispirata dai grandi autori di un recente passato e riformulata attraverso la passionalità di un gruppo dal suono fortemente emozionale... (Michele Casella, Corriere del Mezzogiorno)

...Un dire caldissimo e maturo sembra innescare un racconto musicale corale e raffinato, sobrio e sofferto... “Lucidinervi” è disco-svolta, nel senso che, ottimizzando risorse, innestando con senso della pianificazione e cavando dal passato il meglio che si potesse, propone una formazione adulta e pronta per il grande balzo... (Italo Interesse, Quotidiano di Bari)

I C.F.F. e il Nomade Venerabile hanno messo insieme un ottimo album d’autore che entra in testa all’ascoltatore grazie alla raffinatezza dei suoi pezzi. Otto canzoni estremamente varie e piacevoli sono contenute all’interno del disco che porta il titolo di “Lucidinervi”. Posso dire di non aver sentito nulla di simile, quantomeno negli ultimi tempi. Quindi siamo di fronte ad una proposta nuova ed alternativa che merita di essere lodata per la qualità ed anche per l’esecuzione perfetta dei vari pezzi... (Andrea Turetta, babylonbus)

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