Verbal

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Verbal

2012 - Sperimentale, Psichedelia, Post-Rock

Descrizione

Il disco d'esordio, registrato interamente in presa diretta, è un percorso di sei tracce, ciascuna titolata con un nome, che è il rimando diretto ad un mondo o a una fantasia, in cui si confondo immagini e tensioni.
Double D Marvin, fantomatico signore del noise che ride tra campionamenti tratti da "Free Jazz" di Ornette Coleman ed echi delle Andrews Sisters. Kaspar Hauser il ritrovato, che dopo dodici anni rinchiuso in una cella sa dire solo il suo nome e poche altre inquietanti parole. Coronado, il conquistador famoso per la sua sete di potere e per le sue fallimentari ricerche di una improbabile terra dell'oro. Orwell e l'apoteosi sonora di una previsione del mondo che ormai è Storia. Benny Hill (hates sports), ovvero lo squarcio maligno e grottesco dietro la risata del comico. E infine Kobayashi, diffusissimo cognome giapponese che diventa l'iperidentità omnicomprensiva e dunque annullante. Proprio come le canzoni dei Verbal, così seriali ma così straordinariamente catartiche.

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