Descrizione

In uscita il 16 Maggio 2014.

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Nei mesi scorsi Rockit li ha inseriti fra le band da tenere d‘occhio nel 2014. Ed ora ecco il disco d‘esordio.
“Wavefold” è l‘opera prima dei The Whip Hand, trio pugliese già vincitore dell‘edizione 2013 di Rock Contest e nuova scoperta di quell‘indie rock italiano che guarda agli ultimi trent‘anni di rock anglofono per riportarne al presente i fasti ma con una propria visione personale.
Prodotto sotto la direzione artistica di Vito Ballarino e di Vincenzo Zingaro e grazie all‘apporto di Rock Contest Controradio e del progetto “Strawberry Records” Associazione Ulisse, “Wavefold” è un lavoro di grande impatto, dal mood decisamente chiaroscurale ma intriso di una forte tensione elettrica. Le ritmiche serrate, le chitarre taglienti come lame di luce nella notte e le improvvise esplosioni elettriche capaci di riempire lo spazio e travolgere i corpi rendono le dieci canzoni del disco una testimonianza sorprendente di una band in stato di grazia. Il trio ha incorporato la lezione new wave e post-punk, ma anche le palpitazioni soniche dello shoegaze meno accomodante, e le ha convogliate in una serie di tracce dal sound evocativo e trascinante, che si nutre di stimolazioni letterarie e trasforma in suono-ritmo-intensità gli accadimenti della vita di ognuno di noi e la loro essenza inesorabile.
"Esiste un breve, brevissimo miraggio di T.S. Eliot che non si dovrebbe mai leggere ascoltando questo disco – raccontano i Whip Hand – Il rischio sarebbe ritrovarselo scritto parola per parola, in una sinestesia placida, ossessiva, inquietante come gli istanti che narra. ‚Wavefold‘ è un vortice, un filo di Arianna in nylon, invisibile ma che va afferrato con forza e determinazione per uscire indenni da un‘onda che si ripiega su sé stessa, che sembra in qualunque momento volerti scaraventare addosso tutto ciò che l‘ha portata a diventare così alta, così esperta, così vissuta, e costringerti a fare i conti con l‘impossibilità di prevedere l‘istante in cui ciò che deve accadere, accade‘, ma lasciandoti tutto il tempo di figurarlo in infinite, diverse modalità”.
Ed è proprio da quell‘onda, dentro la sua sostanza così gelida e purificatrice, che tutto rinasce per forza.
Ma bisogna avere gli occhi per guardarlo, bisogna lasciarsi travolgere da quel flusso di suggestioni, echi, ricordi e flash futuribili senza certezze che i Whip Hand lasciano esplodere nella loro musica. Con tutta la forza che ha un‘onda quando si ripiega su sé stessa prima di esplodere.

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