I Love You

I Love You

I Management

2015 - Indie, Punk rock

Descrizione

Il terzo disco del MANAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO uscirà il 28 aprile 2015. Il nuovo lavoro verrà pubblicato dall'etichetta di punta della scena indipendente italiana, La Tempesta Dischi. Il disco è stato prodotto e registrato da Giulio Ragno Favero (Il Teatro degli Orrori). Le immagini collage della copertina e dell’artwork sono opera di Pasquale De Sensi. Le nuove tracce scritte dalla band e raccolte in I Love You sono undici, di cui "Scrivere un curriculum" è tratto dalla poesia del premio Nobel Wislawa Szymborska, mentre "Il mio giovane e libero amore" è tratto da uno scritto anarchico del 1921. L'idea per il titolo dell'album nasce dall'omonimo film del 1986 di Marco Ferreri, dove il protagonista (Christopher Lambert), stanco del suo rapporto con le donne, si innamora di un portachiavi con la forma di un volto femminile che al suo fischio risponde dicendogli "I love you!”.

Credits

Musiche: MARCO DINIZ DI NARDO *
Testi: LUCA ROMAGNOLI **
Produzione artistica: GIULIO RAGNO FAVERO
Pre produzione: MARCO DINIZ DI NARDO
Arrangiamenti: MANAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO e GIULIO RAGNO FAVERO

Registrato tra novembre 2014 e gennaio 2015 presso Lignum Studio di Villa del Conte (PD) da Giulio Ragno Favero. Assistenti in studio: Massimo Berti, Marcello Batelli
Mixato a febbraio 2015 presso La Sauna di Varano Borghi (VA) da Giulio Ragno Favero e Andrea Cajelli
Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà di Tredozio (FC)

* "Le Storie che finiscono male" di Marco Diniz Di Nardo e Domenico Candeloro
** i testi delle canzoni "Scrivere un Curriculum" e "Il mio giovane e libero amore" sono rispettivamente tratti dalla poesia di Wislawa Szimborska e da un canto anarchico del 1921 di Renzo Novatore

Formazione:
LUCA ROMAGNOLI: voce
MARCO DI NARDO: chitarre e cori
NICOLA CEROLI: batteria e cori
LUCA DI BUCCHIANICO: basso e cori

COMMENTI (12)

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  • gianni73 9 anni fa Rispondi

    A me sembra un buon lavoro....Probabilmente manca il pezzo che ti si stampa in mente, quello che ascolti 5 volte consecutive tipo "Auff" o "Requiem per una madre"...Pero' sti ragazzi teniamoceli stretti....Non c'è molto di buono in giro....Almeno dal mio punto di vista, quello cioè di uno, che da 30 anni è attaccato ai dischi dei Diaframma come un koala ad un albero di eucalipto!!!

  • Ale77io 9 anni fa Rispondi

    Bah! Personalmente sono molto deluso da quest'album... lo ascolto e riascolto e non riesco ad innamorarmi di nessuna traccia...
    Per me sono in "picchiata" Auff è stato grandioso! McMao dal mio punto di vista aveva alti e bassi, Scimmie... non posso dire che sia un bel disco.

  • maxavo 9 anni fa Rispondi

    Il bello della musica è che ognuno la sente con la propria sensibilità, che, in quanto tale, ha valore soggettivo. Quello a cui io do accezione negativa, per qualcun altro assume valore positivo, senza che una cosa escluda necessariamente l'altra.
    Gli episodi che citi, soprattutto la bella "le storie che finiscono male", sono quelli che maggiormente ricordano i pezzi piu riusciti del precedente album, quali "hanno ucciso un drogato", "il cantico delle fotografie", "james duglas morrison","requiem per una madre" e "la rapina collettiva";tutti brani bellissimi e, a parer mio, di livello superiore a quanto ascoltato in questa loro ultima prova. Ma sai come si dice:de gustibus non disputandum est"
    Sono contento che a te(maweeno thunderpower) l'album piaccia piu dei precedenti, al contrario di me;non per questo penso che tu ne capisca meno di me, al contrario di te.
    In fondo, l'importante è esser convinti, come tu mi dimostri.

  • gabomarino 9 anni fa Rispondi

    Caro maxavo. Non sono d'accordo con niente di quello che hai detto. Le melodie si sentono chiare e forti la batteria non copre semmai le accentua a mio parere. A te non piace la batteria punk, questo é palese mi dispiace che questo comprometta il tuo orecchio. Io personalmente trovo che tracce come "se ti sciogliessero con l'acido" "le scimmie" "storie che finiscono male" siano dei gran capolavori soprattutto a livello di testi. La chitarrina indie british punk mi ha un po' stancato personalmente ma é innegabile che si sposi bene con il resto della base ritmica. Non ho apprezzato moltissimo i precedenti lavori dei madedopo e dire che il mix era migliore mi fa capire quanto poco orecchio puo avere la gente che scrive baggianate con parole altisonanti che contano decisamente poco a mio avviso. Saluti

  • Powerpopaholic91 9 anni fa Rispondi

    @alfio Alfio, fino a pochi giorni fa si poteva ascoltare tutto l'album. Non so cosa sia successo. Per il resto concordo.

  • alfio 9 anni fa Rispondi

    Boh a mio parere nulla di che nonostante la produzione di Favero ....ennesimo gruppo che non ha saputo rispettare le aspettative ..e poi perchè non fare ascoltare tutto l'album ?

  • maxavo 9 anni fa Rispondi

    cos'è uno stereotipo? In campo musicale ve ne sono diversi, quello che ho scelto è il fatto che per essere incazzati si debba necessariamente urlare e pestare forte sulla batteria.Questo stereotipo è quello che il mddpo aveva sconfessato con il precedente album, raccontandoci storie dure piene di profonde critiche sociali, con uno stile musicale morbido ed avvolgente, seppur di grande energia. A distanza di un anno , le cose sembrano essere cambiate; Non so se per influenza di Favero, ma il risultato rimanda spesso al teatro degli orrori, con quel tappeto sonoro scandito da una batteria invadente, che nasconde con il rumore la melodia, quasi ce ne si vergognasse. I testi sono sempre molto belli e pungenti, ma perdono di efficacia proprio perchè cadono nello stereotipo prima descritto, rispondendo al clichè del punk come forma di ribellione sociale. Il pregio del precedente album era proprio che non assomigliava a nulla con il suo originale mix di ruvidezza e melodia, a sottolineatura di testi semplici ma profondi, che arrivavano dritti, lasciandoti privo di alibi.
    Non so quale piega prenderà in futuro la musica del mddpo ma spero che torni ad essere orgogliosa delle proprie melodie che, nonostante sepolte sotto strati di suoni, rimangono anche in questo caso, la cosa migliore.

  • egle.taccia 9 anni fa Rispondi

    Uno di quei dischi che non si scordano più! Bravissimi! Li aspettiamo ai live!

  • andrea.pos 9 anni fa Rispondi

    forse sono di parte, ma cercando di non esserlo, e nel rispetto dei gusti altrui (indiscutibili) credo che chiunque mastichi di musica non possa che affermare che il Management sonoo una delle poche realtà interessanti nel panorama odierno italiano.
    bravi ragazzi!!! e liberi !

  • tambu 9 anni fa Rispondi

    Gran disco!...di una Grande Band!da ascoltare e riascoltare! Già ordinato cd su amazon