Descrizione

Cari amici,
sono passati molti anni da quando vi ho raccontato le storie di “Da piccolo giocavo a bocce”. Pensavo che quel disco, con tutte le sue personalissime emozioni mi sarebbe bastato, (e anche a voi ), che non avrei avuto né le fantasia né la forza di rimettere tutto in gioco e di “spogliarmi” ancora di fronte a tutti. Invece questi anni mi hanno fatto bene, sono cresciuto e mi sono “imbiancato”, la vita si è affacciata con colori nuovi e appassionati; l’amore ha fatto il resto. Ho scoperto che la nostra esistenza è piena di miracoli, piccoli, gioiosi e a volte tralasciati accadimenti quotidiani che rendono ogni istante irripetibile e magico. Ho capito che non c’è scampo per chi vuole vivere in un vicolo e che anche la strada più grande e confortevole può essere una via impervia e disastrosa per chi cammina con gli occhi chiusi.
Alla domanda cosa vuoi più di ogni altra cosa ho sempre risposto semplicemente “esser felice”, e lo ero.
Poi ho capito che essere felici è solo la conseguenza di azioni precise, coraggiose e definitive.
“Ufficialmente pazzi”, passatemi il gioco di parole, è un disco d’azione, di posizioni nette, di pensieri pensati a lungo e tramutati in virgole e passaggi a livello. Non c’è una parola, una nota o un passaggio che io non abbia cercato con l’istinto del cercatore, con l’amore di chi crea qualcosa non per gioco, non per dovere ma per volontà. Io credo nella parola, come diceva Rodari, e credo nella musica; ancora di più credo nel respiro che porta la liberazione dagli schemi e dalle consuetudini.
Dodici canzoni per un’ora di musica. Nulla ho tolto che non andasse tolto, nulla ho messo che fosse falso. Ho scelto di suonarlo, produrlo, cantarlo, missarlo, arrangiarlo e scriverlo perché fosse chiaro che se abbiamo un’idea non conta il tempo che impieghiamo, ma il risultato che alla fine otteniamo. Non è una corsa, come a volte si crede, non c’è nessun premio in fondo alla salita se non la nostra personale soddisfazione di aver fatto il miglior lavoro possibile. E questo è, perché fare un disco è come fare una passeggiata. Inizi a camminare e incontri gli amici, ti fermi a fare colazione e come niente fosse, passano sette anni…

Con Amore
Paolo

Credits

“Ufficialmente pazzi” è il titolo del nuovo lavoro di Pallante, composto da 12 tracce per un’ora di musica e parole. Il disco si apre proprio con il pezzo che dà il titolo al Cd, “Ufficialmente pazzi” e inizia con la forza che solo un pianoforte e una voce in perfetta solitudine sanno avere.
La poesia scritta da Helena e regalata a Paolo, prende forma in un brano senza fronzoli, che parla di manicomi, pillole e follia.
Troviamo le ballate, lo swing, la canzone popolare, il singolo scritto, suonato e arrangiato con Alex Britti, il brano con la meravigliosa incursione chitarristica di Pino Forastiere e in chiusura un lungo brano in assolo, per chitarra, che Pallante usa per uscire in modo essenziale ed evocativo.
Si parla di follia (Ufficialmente pazzi), ma anche di lavoro sommerso (King, un nome da re), di “senza tetto” (Andiamo in pace), di povertà, ricchezza e mille sfumature della vita (La Caroppa e Carmelo casalingo), di rapporti famigliari (Fino alle ossa) e anche d’amore (Per sempre) scherzando e ironizzando sulla figura degli uomini molto (troppo) sicuri di sé (Io sono il massimo).
Il disco, edito da IT.POP, è stato scritto, arrangiato, suonato (chitarra, voce, piano, basso, organo) e mixato da Pallante che dimostra caparbietà e perfetta conoscenza della strada da percorrere per realizzare in pieno il lavoro che ha in mente.
Certo, il suo gruppo di lavoro è di alto livello e Pallante ha la fortuna di avere al suo fianco Michele Rabbia (batteria e percussioni), Pino Forastiere (chitarra e supervisione al progetto), Alex Britti (basso, batteria, lap steel guitar e amichevole supervisione), Erica Mou (divertita voce nel coro del singolo) Enrico Terragnoli (banjo), Filippo Pedol (contrabbasso), Eric Daniel (sax), Mike Applebaum (tromba e supervisione ai fiati), Massimo Pirone (tuba e trombone), Gabriele Benigni & The Gabbo 4th (violino e supervisione agli archi).
La registrazione è stata fatta nell’arco di due anni di lavoro tra Roma (Forum Music Village con Davide Palmiotto), Cavalicco (Arte suono con Stefano Amerio) e Uf-cio (Tivoli). Il mastering è invece opera di Giovanni Versari che aveva curato anche “Da piccolo giocavo a bocce”.
L’impegno di Pallante sul fronte dell’antispecismo gli vale inoltre la prima certificazione al mondo di un disco con il marchio “Vegan Ok” e naturalmente il Cd avrà un confezionamento privo di plastica e in carta riciclata certificata.
Pallante è “ambasciatore” di Asso Vegan ed è docente nei corsi di formazione per farmacisti. Il suo impegno in tal senso si sviluppa anche nella volontà di fare un vero e proprio Veg-tour in Italia che lo porterà a fare concerti in luoghi cruelty free.
Il libretto, di 24 pagine, ospita i disegni di Manuel De Carli, artista chiamato da Pallante a illustrare con la matita i testi di “Ufficialmente pazzi”.
Il disco, rispetto al precedente lavoro “Da piccolo giocavo a bocce” è più scarno, essenziale e la presenza della sezione fiati e archi, scritti da Pallante, è usata per colorare dove necessario, senza mai essere invadenti. La lente di ingrandimento è sui particolari e, le frequentazioni eccellenti che può vantare Pallante come musicista e chitarrista (Carl Palmer, Alex Britti, Antonello Salis, Pino Forastiere, Eric Daniel, Antonio Marangolo, Michele Rabbia…) e che lo vorrebbero votato all’espressione “via musica” non prendono mai il sopravvento; infatti la parola è sempre al centro del suo lavoro.
Se vi state chiedendo chi abbia avuto la strana idea di produrre un disco così pieno, difficile da realizzare e che è stato distrutto e rifatto da capo per due volte, forse sapete già la risposta.



Pallante ha lavorato sodo, e ha affiancato al lavoro di musicista, il lavoro di farmacista specializzato in alimentazione vegana e rimedi naturali, fino a potersi permettere di produrre “Ufficialmente pazzi” esattamente come desiderava. Lo ritiene un passaggio importante, ora che le case discografiche non producono nulla che non passi per la TV, ora che la musica sembra esser rimasta a fare da sottofondo alle “passeggiate” nei centri commerciali.
Pallante è un indipendente, sul serio.

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