L'ora di tutti

L'ora di tutti

Muffx

2017 - Rock, Progressive

Descrizione

I salentini Muffx hanno pubblicato ad ottobre per Black Widow Records il loro quarto lavoro discografico dal titolo L’ORA DI TUTTI, ispirato all’omonimo romanzo del 1962 di Maria Corti che tratta le vicende storiche dell’invasione turca a Otranto nel 1480.
«Andare indietro nel tempo di trent’anni, leggere il romanzo della Corti, appassionarsi alla storia, alla nostra storia e alle vicende ad essa connesse, usare gli strumenti musicali disponibili negli anni ’70 e le sonorità dell’epoca per scrivere la colonna sonora di un film mai uscito» racconta la band. Questa la condizione compositiva ed esecutiva con cui i Muffx si sono approcciati alla realizzazione di un album in cui nulla è lasciato al caso, senza effetti speciali ma con solo quattro musicisti che suonano live ininterrottamente, come negli anni d’oro del prog italiano, e stampato su vinile per essere fedeli il più possibile all’epoca.

Un’opera evocativa divisa in quattro brani che compongono una suite di oltre quaranta minuti nella quale si respirano fascinazioni come in un film senza immagini e in cui anche la copertina, realizzata dall’illustratore Massimo Pasca, diventa un racconto ricco di aneddoti e di particolari. I Muffx si sono spinti oltre il romanzo dedicando brani anche a personaggi storici non citati nel libro ma che hanno profondamente segnato la tradizione, come nel caso della quarta traccia dal titolo Bernabei, sul soldato turco che, forse indignato o forse convertitosi al Cristianesimo, si ribella all’eccidio perpetrato dal suo popolo nei confronti dei salentini subendo anche lui la stessa sorte.
Nei brani strumentali può capitare di imbattersi in citazioni, rigorosamente in lingua turca, di alcune poesie di Nazim Hikmet che la band ha selezionato cercando analogie con le vicende di guerra e con lo stato d’animo dei soldati turchi, compiendo un balzo quantico spazio-temporale e mettendo in relazione elementi artistici e storiografici distanti nei luoghi e nei tempi ma vicini nelle suggestioni.
Un lavoro di ricerca, sperimentazione e astrazione, come in un laboratorio mentale, che riporta alle origini di certa musica sperimentale italiana, che ha visto i musicisti confrontarsi con le pagine di un libro per trasformarle in musica scrivendo la colonna sonora di un film mai venuto alla luce.
L’album rispetta le radici compositive della band: cavalcate energiche, riff magniloquenti, aperture psichedeliche, tempi dispari e fascinazioni cinematografiche, ma a differenza dei lavori precedenti è strutturato in una suite composta da quattro brani strumentali (tutti della durata di circa dieci minuti), suonati dal vivo in studio senza interruzioni o aggiustamenti postumi. Sanguigno, crudo, rispecchia pienamente la dimensione live della band che va dritta al sodo senza fronzoli o forzature. Il sound richiama volutamente le atmosfere progressive rock italiane degli albori, come a voler omaggiare le band dalle quali prendono ispirazione: Goblin, Caravan, Le Orme, Biglietto Per L’inferno.

Credits

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