Descrizione

A60 - Olden (Comunicazione: Dario Zigiotto)

C’è una terra di mezzo nel misterioso, e mai del tutto esplorato, continente della canzone. Essa è collocata tra la creatività autorale, al netto degli abbellimenti, ed il gusto, la sensibilità interpretativa che rivela la rivisitazione di “vecchie”canzoni.
Nella sostanza i brani sono identici: stesse parole, stesse melodie ma tra timbriche, armonizzazioni e, soprattutto interpretazioni e arrangiamenti, in questo disco, il secondo decolla dalla piattaforma originale, trascinando in volo il primo, riuscendo a rigenerarne qualità, senso e futuro.
Stiamo parlando di qui fantastici, indimenticabili, formativi e stordenti anni ’60, quando i movimenti nascevano individualmente, spesso spinti da turbamenti non condivisi (o non condivisibili…) e ancora dominava l’inconsapevolezza del legame tra “pubblico e privato” che avrebbe caratterizzato i lustri successivi, quando tutto doveva e diventò “politica”.
A60 é un mondo che, richiamando la “A” di “anni”, include anche l’idea di “autostrada”, oltre la rivisitazione della “highway 61” di Bob Dylan, qui proposta, come esplorazione di un continente emozionale novo, una terra di mezzo il cui attraversamento può solo far bene alla musica (e a noi viaggiatori-viandanti).
Questi i brani "distrutti" e poi "ricostruiti" in questo album, prodotto da Flavio Ferri (Delta V) e registrato a Barcellona:

1. RESTA (Stay) di Maurice Williams. È stata lanciata nel 1960 dall’autore insieme agli Zodiacs e ripresa nel 1977 da Jackson Browne. Del 1966 è la versione italiana, su testo di Mogol, incisa dall’Equipe 84.
2. UN FIUME AMARO. Nel 1962 Mikis Theodorakis scrive O kaimòs su testo di Dimitris Christodoulou. Resa famosa da Grigoris Bithikotsis, è stata ripresa nel 1970, su testo di Sandro Tuminelli, e portata al successo da Iva Zanicchi.
3. E IL TRENO VA. Con questa canzone Richard Anthony scala la Hit Parade nel 1963, come già fatto in Francia con la versione francese. Si tratta della traduzione di Pace e Testoni di “J’entend siffler le train”, firmato da Jacques Plante che, a sua volta, si basa sulla musica di “500 miles”, uno dei successi di Peter, Paul and Mary. È un antico canto risalente alla Guerra di Secessione, rielaborato da Hedy West,
4. LEI. Sul finale del 1965 Salvatore Adamo pubblica “Elle”. Pochi mesi dopo appare da noi la versione tradotta, sempre a firma dello stesso cantautore italo-belga. “Lei” si rivela il suo più grande successo discografico italiano.
5. ADESSO Sì (Endrigo) presentata dall’autore in coppia con Chad & Jeremy al Festival di Sanremo del 1966.
6. IL VENTO DELL’EST. Classica ballad del 1967 è stata lanciata dall’autore del testo Gian Pieretti e ripresa nel 1989 da Ricky Gianco, autore della musica.
7. LA ZIA ZITELLA (“La tieta” di Joan Manuel Serrat). Canzone in catalano del 1968, è diventata in Italia un grandissimo successo di Mina con il titolo “Bugiardo e incosciente” su un nuovo testo di Paolo Limiti. Francesco Guccini l’ha poi tradotta, ma in modenese, come “La ziatta”. Qui viene riproposta nella traduzione italiana di Sergio Secondiano Sacchi.
8. GIOVANNI TELEGRAFISTA (“João telegrafista”). Una lirica del poeta brasiliano Cassiano Ricardo, tradotta da Ruggero Jacobbi e musicata nel 1968 da Enzo Jannacci.
9. TUTTA MIA LA CITTÀ (Blackberry Way) Un successo dei The Move, scritta dal leader del gruppo Roy Wood, futuro leader di Electric Light Orchestra e Wizzard, prima di diventare cantautore. Su testo italiano di Mogol, l’Equipe 84 ha raggiunto il primo posto in classifica.
L'album é uscito il 19 ottobre ed é stato presentato live durante il Premio Tenco 2018, a Sanremo.

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