Edo Booootleg 2009 - Cantautoriale, Rock, Acustico

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Resto convinto che Edo sia un talento. Ma, come tutti i talenti, avrebbe bisogno di essere diretto, consigliato, aiutato a coltivare il meglio di se stesso, sfrondando gli ostacoli, eliminando i difetti. Questo live al Banale di Padova del 21 gennaio 2009 invece – ed è con grande rammarico e dispiacere che lo scrivo – mostra invece un talento che si sta perdendo e dissipando. Primo: Edo è un cantautore pop rock. Presentarsi chitarra acustica e voce (anche se dotata, come si nota nella cover di Jeff Buckley "So real") non contribuisce certo ad esaltare le qualità delle sue composizioni, che necessitano del cuore pulsante di una band, carne e sangue e nervi scoperti, come era nella bellissima e generazionale "Amsterdam" presente sul lavoro precedente. Secondo: buona parte del talento di Edo stava nei testi, spesso al confine del delirio, riuscito grazie al correre dietro alla rima, spesso imprevista, da parte della frase. Ora invece le rime sono spesso prevedibili e i testi assumono una diffusa tonalità moraleggiante, che a volte si tinge di politica, più spesso assume i toni moraleggianti del vecchietto (e a soli 23 anni, cazzo!!!) che se la prende coi tempi che corrono, con Internet e Facebook, ecc. Infine, in queste nuove canzoni c'è troppo autobiografismo: il che non è un male di per sé, a patto che la materia autobiografica sia trattata in modo tale da poter far riconoscere chiunque in essa. Invece qui siamo – letteralmente – alle canzoni su e per gli amici. Non va. Ed è un peccato. Tanto più che musicalmente i brani sono tutti carini, frutto di un'ispirazione che svolge in modo pop ma credibile le influenze del rock anni 90 (ma "Tommy R." sfoggia pure una citazione finale dagli Smiths), sono pure radio friendly, e potrebbero fruttare parecchio in termini artistici ed economici. La voce c'è, la presenza fisica pure. Mancano un produttore artistico vero e arrangiamenti come si deve, che spazzino via da Edo la polvere della peggiore provincia che gli si è depositata addosso. Come dice lui stesso, "la provincia ti uccide" e "forse è meglio mettere radici altrove". Questo è uno di quei casi. Ascoltati, Edo.

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La recensione Booootleg di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-07-20 00:00:00

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