Nema Niko …mio scialbo 2000 - Psichedelia, Jazz, Blues

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Non sono alle prime armi, e si sente, i veneziani Nema Niko. Sono in giro e in musica da oramai quattro anni, e “…mio scialbo” è il frutto di esperienze accumulate in tale lasso di tempo.

Non si tratta di un demo, ma di un disco vero e proprio: copertine “industriali”, scarne ma gradevoli, e booklet semplice ma comunque esauriente. La fattura-disco si ripercuote - ovviamente - anche sulla musica. Una musica, la loro, sostanzialmente psichedelica su tappeto jazz e blues, ma dedita anche ad ‘aperture contaminate’. Una musica che fa uso - troppo invadentemente - di campionatori e loops. Una musica senza canto, ma con testo recitato. Fa specie che non ci sia una sola traccia in cui la voce possa liberarsi dalla parola e librarsi eterea nel canto. È stata una loro scelta. Dura da condividere, quando, a volte - volenti o nolenti - i passi recitati paiono enfatizzati alla Jovanotti (pardon, Lorenzo) e cercano invano di assumere una tonalità mistica che invece non riescono a raggiungere.

Convincono però certi spunti musicali. Quasi sempre caratterizzati da apocalittiche aperture con tastiere alla Pink Floyd, si concretizzano ritmi etnico-tribali in “Est”, con un fraseggio di campionamenti e batteria e una spruzzata di vaghissimo noise; viene disegnato un eclettico finale jazz in “Euphonium”; si gustano sapori mediterraneo-orientaleggianti in un gioco di tastiera e basso in “Araba fenice”, che si conclude - seppur affrettatamente - con lisergica convulsa; e vengono rievocati gli anni ’80 in “Osservo le mie mani”, dove echi new-wave introducono il finale blues. E va perlomeno citata la lunghissima suite “Clessidra” che si divide in tre arie, dalle buone intenzioni, ma troppo pasticciata da campionamenti ovunque e fuori luogo, e da ponti leziosi e artificiali. Non vicini alla forma canzone, i Nema Niko ricercano soluzioni alternative. Uniscono tonalità e ritmi a volte con buoni risultati, ma molto spesso disordinatamente e artificiosamente. Serve naturalezza. Troppo poca, in “…mio scialbo”, per far risaltare i buonissimi spunti musicali che esistono.

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La recensione …mio scialbo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-06-18 00:00:00

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