L'ultima volta che ho ascoltato per intero un disco crossover è stato più di dieci anni fa, e già all'epoca il crossover era un genere pressoché morto e sepolto, che lasciava le sue ultime tracce sugli zaini con la scritta Korn di adolescenti alternative, ora cassiere e/o commesse, che utilizzavano i suddetti zaini per coprire i loro grossi culi.
I Bianconiglio, da Mantova, sono dediti appunto ad un crossover (o nu-metal, o chiamatelo come volete) a due voci con effettistica paracula e clichés come se piovesse, ben fatto, ma oltremodo prolisso e petulante. Di certo hanno coraggio, perché 'sta roba oggigiorno non ha nemmeno un pubblico vero e proprio, eppure non riesco a capire il senso di un disco come questo. Il timbro di voce è talmente irritante che si fa fatica ad arrivare alla quinta traccia, mentre le parti melodiche, ultra-stereotipate, sbrodolano in vocalizzi emozionali come se i Linea 77 non fossero mai esistiti, addirittura come se fossero ancora in auge.
I musicisti a dire il vero se la cavano piuttosto bene, ma l'estetica di fondo a mio avviso è poco interessante. Le canzoni sono ben arrangiate, ma in fondo bruttine, e su tutti i livelli prevale l'effetto già-sentito. Faccio un paragone calcistico, il sabato pomeriggio vado spesso a giocare a pallone al campo del prete: sgambata di due ore, mi diverto e sono a posto così. I Bianconiglio stanno alla musica come io al calcio. Con tutto il rispetto del mondo, per loro e per me.
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La recensione Qualsiasi Ovunque Sia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-10-20 00:00:00
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