A Toys Orchestra Job 2001 - Lo-Fi, Indie, Alternativo

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Pavement, Pavement, ...fortissimamente Pavement, ...e ancora Pavement !

Basterebbe una simile parola per spiegare questo “Job”, esordio degli A Toys Orchestra, matricola salernitana che forse un giorno vedremo sul palco come backing-band del più celebre Stepen Malkmus. Scrivo ciò perché i 13 episodi inclusi in questo cd, ruotano tutti intorno al concetto di musica di cui la band nominata sopra più volte, può essere considerata l’origine di un albero genealogico che conta una miriade di eredi. Quindi melodie sghembe, sezione ritmica appositamente scoordinata e attitudine rigorosamente lo-fi ci sembrano essere i 3 elementi da prendere in considerazione per ricavarne un minimo comune denominatore.

Fortunatamente l’album non si riduce ad una pedissequa rilettura di atmosfere il cui copyright è stato già registrato da altri (chissà da chi poi…), ma piuttosto i ragazzi prendono spunto dalle stesse coordinate per elaborare un personale discorso musicale, spingendosi persino fino a improbabili mazurke (?!) rilette secondo canoni che definiremmo ‘indie’.

Forse l’unico appunto da muovere al disco è relativo alla durata, eccessiva per un genere che degli standard pop riabilita il più apprezzato, ovvero quello della brevità. Comunque sia l’album è godibilissimo, leggero quanto basta e le tracce scorrono senza problemi. Lasciamoli crescere e sentiamo cosa saranno capaci di riservarci in futuro…

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La recensione Job di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-09-11 00:00:00

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