L'orso L'adolescente Ep 2010 - Pop, Folk, Twee

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L'Orso è un duo, Mattia Barro e Tommaso Spinelli, 22 anni a testa. Secondo me adorano le canzoni immediate, il pop da pochi accordi (ad esempio: "Ottobre come settembre" e "Cento euro" sono talmente elementari da assomigliarsi, ed entrambe ricordano "Ask" degli Smiths). Sicuramente ai due piace scrivere: inseguono il momento emozionante, la frase rotonda, vogliono tratteggiare un mondo sentimentale da fumetto & hangover ma non si trattengono nel riportarti tutti i dettagli, i luoghi, che abitudini hanno; aspirano al racconto generazionale? Non lo so. Ma se da un lato è innegabile l'impegno, dall'altro si appesantisce l'istant pop citato prima: una polaroid è una polaroid, difficilmente ti fa cogliere ogni sfumatura o ti mostra di più di quello che già contiene.

Poi: la voce è poco originale, poco espressiva, poco intonata, e il fatto che si appoggi ad un numero ristretto di strumenti non l'aiuta a mascherare le sue micro-insicurezze. Poi c'è da ragionare sull'adolescenza, sui brufoli e sul non scopare, che sono temi rischiosi quando hai passato i 18, bisogna essere bravi nell'evitare l'effetto caricatura e loro non sempre ci riescono. E poi i riferimenti a Milano che solo un milanese capirebbe.

Quindi i testi non scorrono lisci, trovate tenerezze ben disegnate e altrettanti scivoloni su vaccate colossali. Ci sono immagini riuscite ("Mi sveglio in una macchina, parcheggiata in una domenica, una mattina vuota e mi fermo ad ogni angolo per vomitare un po'" o "quanto sei bella, riflessa, nelle birre vuote") e altre meno ("quando pensavo fosse amore ed invece era pura odontoiatria"). Oppure "mi chiedi indicazioni per uscire di corsa dal palazzo in fiamme" (bella), terminata da un "senza passare dal via" (molto brutta). Oppure "Abbiamo fatto l'amore sui romanzi incompiuti stropicciando pagine incredibili, lasciandoci sopra i nostri figli" (bella), chiusa con "a mescolarsi con vodka e gin tonic" (brutta).

Sono canzoni piacevoli, carine (anche se penso che per un cantautore non ci sia aggettivo peggiore), alcuni ritornelli restano in testa. Certo potevano tenere questo ep in un cassetto aspettando qualcosa di meglio. E' solo inesperienza, cresceranno.

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La recensione L'adolescente Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-03-07 00:00:00

COMMENTI (19)

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  • richietenenbaum00 13 anni fa Rispondi

    Dategli un profilo su Facebook e conquisteranno l'Italia...Veramente bravi! Non voglio entrare nel merito dei testi che come al solito non ascoltate...; )

  • varanasiboy86 13 anni fa Rispondi

    Bando alle ciance, a me piace. Assai.
    Ditemi dove posso comprarlo e come pagarlo, su.

  • videodreams 13 anni fa Rispondi

    Qua si chiacchiera a vanvera ma io credo che qualcuno mi debba cento euro —

  • bellapennoi 13 anni fa Rispondi

    Beh grazie.
    Anche tu sei molto simpatico.
    Sembri proprio uno di quei presuntuosetti che la sanno lunghissima e non si abbassano a raccontarne nemmeno l'inizio.
    Che sparano bombe che vorrebbero atomiche e invece sono solamente puzzolenti; bombette che si auspicano divertenti o tremende, secondo che sia il complice o la vittima a soffrirne, e invece risultano solo fastidiose.
    Bombette puzzolenti, appunto.

    Complimenti insomma.
    Perché è una messinscena, giusto?
    Non sei davvero così sfacciatamente l'imbarazzante caricatura del parruccone frocetto che ne ha tante da insegnare.

    ...

    O sbaglio?


  • briscola 13 anni fa Rispondi

    ahahahahahahhahahaha

    bellapennoi sei una barzelletta




  • bellapennoi 13 anni fa Rispondi

    Anche secondo me il disco è un po' scarso: di contenuto, di mestiere, di ispirazione e di mezzi.

    Ma la spocchia con cui il caro Giorello si accanisce sui due giovanissimi è quantomai fastidiosa.
    L'arroganza con cui spara a zero sui deboli (in questo caso due giovanissimi autori, naturalmente acerbi e alle prime armi) è pari solo alla sottomissione con cui elogia i potenti: le band degli amici, altolocate e super-hype, la cui benevolenza è un nulla osta per sparare a zero sugli ignobili ultimi arrivati. "ma chi vi credete di essere" "dovete ancora farne di strada..." "tornate a scuola" e roba del genere.
    Vomitevole.

  • lucamariom 13 anni fa Rispondi

    Molto molto bello

  • virginiadesiro 13 anni fa Rispondi

    "E poi i riferimenti a Milano che solo un milanese capirebbe."
    Errato.
    Loro parlano di Milano perchè ci abitano, ci studiano,ci suonano e quindi la conoscono bene, in ogni sua sfumatura ma riescono a dare l'idea, a far comprendere a pieno quello che vogliono trasmettere anche a chi abita a Torino, Firenze o Roma perchè la vita non è poi così diversa nelle altre città.
    Tu non ci vai a comprare le birre dai pakistani piuttosto che dai cinesi per esempio?
    Io quando vado in vacanza a Lucca vado a fare scorta di birre nei bar dove vendono kebab.
    Seconda cosa: c'è modo e modo di dire le cose.
    Sembra quasi che tu abbia (o abbia avuto) dei problemi personali con loro.
    Va bene esprimere la propria opinione, ma azzerare così crudelmente il lavoro di musicisti che mettono anima e corpo nei loro lavori non mi sembra molto carino.
    "(...)scivoloni e vaccate colossali"?
    Questa è bella. Ed estremamente soggettiva.
    Io, che ho 18 anni, sono ancora nella fase "brufoli e no-sesso" trovo che i testi siano veramente speciali, originali, emozionanti e profondi MA ti assicuro che hanno mosso il cuore anche di ragazzi/e veterani/e ormai del mondo del sesso e che non hanno più un brufolo in faccia.
    Ecco forse sì, sono un po' inesperti ma sottolineo quello che hai detto in conclusione "cresceranno.
    Cresceranno, eccome se cresceranno.

  • thefucktory 13 anni fa Rispondi

    Io non vorrei entrare nel merito, però mi sento obbligato in quanto musicista e autore a esprimermi, per lo meno, sulla parte della recensione che tratta i testi, che mi pare, quanto meno affrettata e probabilmente frutto di un ascolto superficiale in quanto i versi considerati "vaccate" o bollati dalle parentesi come "brutti" o addirittura "molto brutti" sono innanzi tutto funzionali al creare la "semplicità" che caratterizza lo stile degli Orso e soprattutto a sdrammatizzare un po' i versi più seriosi. Quindi invece di puntare il dito sulla banalità di alcuni espedienti necessarissimi, perché senza quelli si sarebbe detto che si prendono troppo sul serio, che a venti due anni non si può pretendere di sapere tutto e simili prevedibili affermazioni, andrebbero apprezzati nella dimensione in cui suppongo siano stati pensati (giusto per citare un esempio in acne giovanile "ci siamo spogliati dei pomeriggi accaldati dall'aria statica e dalla statistica, ora non ci calcoliamo più" a mio parere perla, che rende l'idea di quanto la vita nella tarda adolescenza sia costellata di attimi tragicomici).

    Per non dire che scrivere che le immagini "carine e ben riuscite" sono equilibrate da "altrettanti scivoloni colossali" vuol dire veramente aver riportato alcuni versi giusto per avvalorare la propria testi. Basta ascoltare o meglio ancora, leggere i testi per rendersi conto che anche laddove ci fossero questi insostenibili e incomprensibili riferimenti a Milano o questi ipotetici scivoloni non sono neanche un decimo dei fantastici versi che compongono lo spaccato di vita proposto, in maniera eccellente e mai banale ne "l'adolescente".

    Cava.

  • annachiaracsimo 13 anni fa Rispondi

    Che tristezza l'uomo che non sa lasciarsi intenerire dalla semplicità.