Hinamuri Hinamuri + D’istinto 2001 - Noise, Indie

Hinamuri + D’istinto precedente precedente

Cogliamo l’occasione del nuovo demo dei veneti Hinamuri per parlare anche del loro precedente 5 tracce omonimo che non è stato mai recensito su queste pagine. E quasi forzatamente si sprecheranno i paragoni tra i due lavori, siccome all’indiscussa certezza che il quintetto ha una personale cifra stilistica, si contrappone la differente riuscita dei due cd presi in considerazione.

Anyway, la produzione risalente al 2000 ci sembra quella con le maggiori potenzialità, considerando soprattutto il lavoro sui suoni; quelli di chitarra grezzi e saturi al punto giusto, mentre quelli della sezione ritmica dentro e compressi. Questi due fattori generano un affascinante patchwork sonoro dai contorni ruvidissimi ma altrettanto efficaci. In mezzo a tutto ciò la voce di Marica, ‘femme sonique’ (!?!) che interpreta l’atmosfera dei pezzi con i suoi vocalizzi spesso assimilabili a ‘latrati’ - un complimento per evitare fraintendimenti.

I riferimenti, naturalmente, sono quelli di sempre, ma per fortuna l’aderenza ai modelli qui viene rielaborata con una notevole dose di ‘personalità’. A ciò si aggiunga anche il tentativo coraggioso di affidare ad un artista quale I Love My Dentist il remix di “Resta caotica”, qui resa in maniera ancora più ruvida e straniante.

Peccato, però, che i buoni commenti relativi al materiale omonimo non possano essere riservati alle tracce di recente produzione contenute nel demo intitolato “D’istinto”. Come già detto qualche riga più sopra, non v’è alcun dubbio sul fatto che la formazione conosca la strada da seguire, ma ci meravigliamo su alcune scelte fatte sia in fase di registrazione che di missaggio. Le chitarre ci sembrano pulite almeno quanto le batterie, e la vocalist non graffia certo per come ci aspettavamo succedesse (senza offendere nessuno, ma in alcuni passaggi siamo dalle parti di Anna Oxa); in più nutriamo anche dubbi sul fatto che tutto sia stato (come dire) ‘ripulito’ e reso quasi senza spigoli.

A questo punto ci chiediamo dove i ragazzi abbiano smarrito le caratteristiche primordiali che crediamo indispensabili per un’identità di cui prima avremmo giurato fosse diversa.

Tuttavia rimane che “D’istinto” è un demo che ha molte cose da dire, magari più di quanto io ne abbia percepito e se per il sottoscrito fosse stato un ascolto ‘vergine’ rispetto ad altre composizioni della band.

Voi non preoccupatevene e acquistateli in coppia: potrebbe sempre darsi che sia stato io a non trovare le giuste chiavi di lettura.

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La recensione Hinamuri + D’istinto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-12-04 00:00:00

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