Hikobusha Discoregime 2011 - Cantautoriale, New-Wave, Electro

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Punk, New Wave e synth-pop in questo "Discoregime", che, nella sua interezza, riesce spesso a far storcere il naso per sintesi sonore che sembrano non amalgamarsi come dovrebbero e per una ricerca stilistica a tratti stentata.

Al secondo giro, i lombardi Hikobusha stringono i contatti con la Canapa Records ed escono con questo "Discoregime", undici tracce tra disco-punk, cantautorato dagli incerti risvolti, new-wave e synth-pop. Alla produzione artistica troviamo Paolo Noyse, chitarrista degli storici Punkreas e sommariamente il disco riserva ben poche sorprese, risultando a volte stanco e ripetitivo, a causa sopratutto di una voce monocorde e a tratti quasi fastidiosa.

Il sound disco, nelle sue sintetizzazioni e stilizzazioni minimali, non disdegna incursioni chitarristiche, nelle quali è facile cogliere il parallelo con certi Subsonica (l'opening "Discoregime"), fino ad aperture a pieghe tipicamente new-wave (gli orientalismi di "Salomè", "Il Male") o discutibili risvolti trip-hop (la rivisitazione de "La Massa" di Giorgio Gaber con tanto di citazione finale dei Sex Pistols).

Alla fine lo spunto più interessante del lotto si rivela la conclusiva "L'importanza di un'alternanza" in piena ottica Offlaga Disco Pax, che riesce nell'intento di diversificare l'ascolto. Preso atto di una certa ricercatezza dei contenuti di fondo (liriche ispirate da Pasolini e dallo scrittore Raul Montanari, co-autore del brano “Il Male”), questo "Discoregime", nella sua interezza, riesce spesso a far storcere il naso per sintesi sonore che sembrano non amalgamarsi come dovrebbero e per una ricerca stilistica a tratti stentata.

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La recensione Discoregime di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-03-27 00:00:00

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