The Sideburns' Company Inside Burns 2012 - Rock, Hard Rock

Inside Burns precedente precedente

Più che una "mattanza di generi", una "mattanza" e basta

Sarà il sound tremendamente anni '90, sarà la sensazione di sapere sempre, in ogni momento, cosa si ascolterà un momento dopo, ma "Inside Burns" dei marchigiani The Sideburns' Company, passa senza colpo ferire, inosservato ed inosservabile come un gatto nero in una miniera di carbone. Già da "Scheletri", opening track dell'intero lavoro si riesce a intuire la (molle) pasta che comporrà il resto dell'album. Discorso piuttosto simile anche per "Ballad for memory" che, nonostante qualche apertura vagamente interessante, non riesce a fare presa: anche il cambio di lingua (il brano è in inglese) non apporta alcun tipo di miglioramento.

Più che “una mattanza di generi”, come si legge nella descrizione, semplicemente “una mattanza”, che vorrebbe (almeno in teoria) riallacciarsi al grande discorso di matrice hardrock/grunge alla Foo Fighters delle origini. Ed "Easy" si adagia proprio nel solco scavato dalla band dell'ex batterista dei Nirvana, in particolar modo dall'album del'95, con quella spettacolare pistola disintegratrice steampunk in bella vista sulla copertina.

E non c'è niente da fare, neanche con "Relaxative", una sorta di singolone che cortocircuita dopo qualche secondo e dopo qualche rima piuttosto affrettata. Anche la virata verso l'alt-rock acido e sostenuto di "To Beer", penultima traccia dell'album, non riesce assolutamente a convincere.

---
La recensione Inside Burns di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-12-21 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia