Verbaspinae Maccanica 2012 - Sperimentale, Rock, Electro

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“Maccanica” è uno psichedelico cortocircuito sonoro che dispensa in egual misura caleidoscopiche sperimentazioni e forzature autoreferenziali.

Francamente non capita tutti i giorni di affondare le dita dentro una violacea marmellata psichedelica a trazione elettronica che sventola compulsivamente robusti tentacoli folkblues manovrati da un cervello in cortocircuito sonoro. L’anarchia compositiva dei milanesi Verbaspinae è croce e delizia di un progetto sganciato da qualsivoglia regola di convenzionalità musicale e armonica linearità che, se da una parte seduce per acrobatico sperimentalismo dall’altra stordisce per eccessiva autoreferenzialità e frammentazione sonora.

Insomma, se il quartetto meneghino si merita un doveroso bacio accademico per la magistrale collocazione degli inserti acustici all’interno dei suoi astrattismi orchestrali (chitarre folk e armoniche in primis) e per i futuristici cromatismi blues che trasudano carnale avanguardismo è anche vero che in alcuni frangenti finisce inevitabilmente per arroccarsi dentro la fortezza dell’incomunicabilità in preda ai più sterili esercizi di stile. Un plauso pertanto all’accattivante groove panoramico di “Fever”, alle dilatazioni elettrofolk di “Lost Mind”, alle fluttuazioni post-rock di “24 anni fa” e “Buongiorno”, alle armoniche surreali della petergabrielana “Bluegrass” e all’allucinogena cavalcata blues di “Noises” che da sole compensano il kafkiano assemblaggio del restante 50% dei brani.

Piccolo laboratorio a cielo aperto o cervellotico calderone della strega che sia, “Maccanica” si merita tutte le attenzioni del caso e sicuramente più di un ascolto.

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La recensione Maccanica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-05-06 00:00:00

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