Alessandro Fiori Questo dolce museo EP 2012 - Cantautoriale

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Prove generali per l'album che verrà: un “Cantico delle Creature” che si fa ascoltare e merita fiducia.

Sarà blasfemo, ma Alessandro Fiori sembra un po' Gesù. Ha la barba, dice e fa cose strane ma belle, alcune all'apparenza senza senso. Tipo lasciare i Mariposa e avventurarsi anima e corpo in una carriera solista, in parte già avviata due anni fa. Una carica rivoluzionaria che, al contrario di quanto accaduto a Gesù, in lui è stata sempre apprezzata. E continua ad esserlo. 

“Questo dolce museo” è una delle briciole che Fiori-Gesù-Pollicino sta spargendo per farci arrivare al nuovo disco, che uscirà a settembre. Un EP d'assaggio, dunque, prima di scoprire cosa bolle in pentola (come hanno fatto pure gli ex compagni di avventure con "Semmai Semiplaya"): cinque pezzi (non) facili, almeno non tutti, su cui spicca “Il vento”, singolo di lancio estratto proprio dal futuro album. Insieme a “La vigna”, che è invece un pezzo che s'è perso per strada, è il brano più completo. Vere canzoni, con tutti i crismi, firmate dalla genialità di Fiori e dalla sua capacità di scrittura, con un bel mix di chitarre, accenni di beat, indole cantautoriale anni '70 ma aggiornata almeno al 2.0. I ricordi, nella seconda, fanno quasi sperare che diventi prima o poi una colonna sonora.

Nel suo piccolo mondo bucolico, poi, arriva pure la fauna. “L'airone”: un minuto e mezzo di corsa un po' visionaria a ritmo di sampler, come fossimo in un videogioco. E c'è spazio anche per sora luna e le stelle: nei 48 secondi di “E quando tutte le stelle”, in tre quarti e keyboards sintetiche. Infine, “Io amo Gesù”: chitarra e grancassa, con una litania sul compleanno di Cristo (“E va bene che religione è cultura, ma perché andate tutti al Carrefour a prendere le cime d'abete?”, si chiede Fiori). Con un monito all'umanità che fa passi indietro: se continua così, il Papa potrebbe deprimersi e tentare il suicidio.

Insomma, un “Cantico delle Creature” a cui va aggiunta a ogni pié sospinto la didascalia “ironico”. E che ci ha fatto venire l'acquolina in bocca, senza però soddisfarci al 100%. Tocca aspettare, infatti, fino a settembre, e intanto c'è questo pugno di canzoni che sa di non-finito. Promettono bene, non c'è dubbio: noi ci fidiamo. 

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La recensione Questo dolce museo EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-05-24 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • Koetser 12 anni fa Rispondi

    bravissimo. uno dei pochi.