deLuxo Vestirsi di carta 2012 - Cantautoriale

Vestirsi di carta precedente precedente

Perché non lasciarsi trasportare per un po' e semplicemente... "vestirsi di carta"?

Che cosa si prova a sentirsi vestiti di carta? Probabilmente una sensazione soffice, delicata, tiepida, a tratti fresca. Ma occorre fare attenzione a non muoversi in modo troppo brusco e frettoloso, perché il rischio di ferirsi con ill bordo affilato e tagliente non è da sottovalutare.

Questo è in sintesi il disco di DeLUXO. Nel corso delle 6 tracce ci si lascia trasportare dalla delicatezza di liriche cantautoriali di matrice folk e impreziosite da strutture elaborate di contrabbasso e cori. La dimensione onirica creata dagli arrangiamenti viene tuttavia interrotta dalla poetica fredda e razionale dei testi, narratori di una quotidianità tutt'altro che da sogno come in "Terza Classe" e "Dissolta".

Tuttavia, ciò che rende "Vestirsi di carta" un disco a suo modo "importante" è la sapienza con cui DeLUXO riesce a mescolare le radici del cantautorato italiano (Fabrizio De André, Paolo Conte e Vinicio Capossela) con influenze brasiliane di musicisti come João Gilberto Vinícius de Moraes. Quel che ne esce è un lavoro ben fatto, di spessore, interessante. 

E allora perché non lasciarsi trasportare per un po' e semplicemente "vestirsi di carta".

---
La recensione Vestirsi di carta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-12-20 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia