Le Mogli Tutto da Rifare 2012 - Rock, Noise, Alternativo

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Costruire per distruggere.

Cambierò idea mille volte ancora su come dovresti vestirti e su quale debba essere il colore delle pareti di casa, e quando avrai finito di dipingere mi ricorderò improvvisamente che per la nostra stanza avrei preferito il verde. Non chiederò perdono per tutte quelle volte che le mie parole non trovavano conferma nelle mie azioni fuori controllo: è il prezzo da pagare per tutti i momenti in cui mi chiedi di essere me stessa. La mia risposta a qualsiasi progetto che riguardi noi due e che nasconde la radice del mio folle amore per te, sarà sempre la stessa: è tutto da rifare. Perché nulla è più bello che ricominciare da capo, con te.

Una smania ossessiva per due azioni complementari – costruire per distruggere subito dopo – è il filo conduttore dell'ep de Le Mogli, precedentemente noti come Just Married. Ventisette secondi di Intro, colpi spettrali di una batteria surreale e straziante, per poi esplodere in un crescendo di rock sporco e primordiale. “Pietro Amigdala” ammicca agli Stooges e raggiunge apici deliranti per poi crollare, al min. 3:00, nel suono di una chitarra che diventa tappeto, e la voce, fino ad allora dirompente, sussurra l'oscena verità: “L'unica soluzione è dormire”. “Respiro” è il lancio spaziale nelle orbite pesanti del delirio sonoro. Un testo urlato dal megafono dell'anima e un vortice ritmico che trascina verso il maledettissimo finale noise. Ed ecco il primo cedimento languido, che rade al suolo le impennate musicali precedenti: “Porno q.b.” è il canto del traditore-tentatore che sia indifferentemente Giuda o Satana, i riff disegnano ossessioni lente e desideri. Sulla stessa riga, la successiva “Tacchi a spillo”: aritmie di un cuore durante l'amplesso. Come se nulla fosse accaduto, è di nuovo il rumore a regnare sovrano in “Chiasso interno”, pezzo dalla struttura elastica che sembra accogliere in sé in maniera scanzonata e divertita le voglie sperimentali della band. “Obliqua” è una doccia fredda all'inferno, sulla base che era stata accennata nell'Intro si innesta un cantato metallico, privo di espressione o emozione o rimorso. “Legno” è il finale che non ci aspetteremmo, lentezza che devasta il cuore.

Arrivare alla fine di questi trenta minuti esatti significa accettare il rischio di un crollo emotivo completo: Le Mogli sono pronti a devastarci senza usare pietà alcuna. Abbandonare ogni forma di difesa è l'operazione più intelligente da compiere.  

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La recensione Tutto da Rifare di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-26 00:00:00

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