Hiroshima Mon Amour [Abruzzo] Anno Zero 1999 - New-Wave, Dark

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A meno di un anno di distanza dal disco precedente, il trio di Teramo sforna questo cd con 8 pezzi, i migliori degli Hiroshima. Le sonorità si aggirano sempre nella zona della new-wave, però l'elettronica diminuisce, le chitarre prendono spazio e la strada s'illumina un po', lanciando un po' di luce anche sui testi. Meno dark dunque. Gli accostamenti più facili, per indirizzare i lettori, sono coi Joy Division e coi Cure, più i primi che i secondi, ma non sempre i risultati sono positivi. Se la title track "Anno Zero" ha infatti una buona resa e un buon tiro, la seconda traccia, "La Casa", diventa a tratti antipatica nei giochi con la seconda voce, e ciò va a discapito del testo introspettivo e un po' cupo, ma bello. Stessa cosa vale per "Diniego", in cui la voce non riesce a piacermi sul ritornello e forse qui non è solo questione di gusti. Belle invece "Aspettando Domani", "Paura nella valla dell'Eden", "Desiderio Impossibile" che corrono lisce, spinte anche da un tempo più veloce. Occhio alla voce dunque, specie nei brani più lenti, particolarizzarla troppo può essere rischioso.

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La recensione Anno Zero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-09-16 00:00:00

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