Nino Navarro Guanabara City 2013 - Rock, Indie, Alternativo

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Hai presente i Red House Painters, Twin Peaks, Rio De Janeiro?

Hai presente i Red House Painters, Twin Peaks, Rio De Janeiro? Quell’incedere rallentato come una camminata fuori stagione su una spiaggia fuori città? Quegli accordi musoni e felpati che, messi insieme, sanno raccontare tutto di te? Ecco, aggiungi il senso di saudade (che è qualcosa che provano tutti, a prescindere dalle latitudini e dai luoghi comuni) e otterrai “Força Bruta”, secondo brano di “Guanabara City”, bell’album di Nino Navarro.

Lui è un italo-brasiliano girovago, tipo i Selton: ieri a Rio, oggi a Milano (via Ascoli Piceno), domani chissà, le strade sono tante e le mete ancora di più. L’ispirazione per Nino è una roba di famiglia. “Antônio Biá” è un rock’n’roll selvaggio nel quale Navarro scandisce a volume dieci un testo scritto da suo padre Roberto Bozzetti, poeta nella vita e della vita. “Au Au Pra Lua” è il regalo dei genitori artisti: testo del papà, musica (bellissima) della madre, Fatima Lannes, che fa anche i cori. Un folk notturno da spezzare il cuore.

Quando Navarro mette da parte il portoghese per l’inglese sembra quasi di ascoltare Devendra Banhart: la title track è una ninna nanna sottile come un metronomo che oscilla all’interno di una cava o al centro esatto di un lago d’inverno. Navarro è in gamba pure quando regala sorrisi: “Que Me Chama Que Eu Vou” è una marcetta acustica da cantare con il vento in poppa e mille progetti davanti.

Non ne parla ancora nessuno, di Nino Navarro. Sarebbe anche il momento di rimediare.

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La recensione Guanabara City di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-09-30 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • ninonavarro 11 anni fa Rispondi

    Grazie! =)

  • lenders 11 anni fa Rispondi

    davvero niente male