subà 22:22 2014 - Indie, Pop rock

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Rock che non suona male, ma sa di già sentito.

Ascolto e riascolto i pezzi, ma ognuno di essi riporta alla mente un che di già sentito. Dieci brani diversi tra loro, ma uguali a qualcos’altro. Un album che mette insieme melodie indie, echi di synth, imitazioni canore di un Manuel Agnelli e una sezione ritmica non degna di nota. Anche le strutture delle canzoni sono molto basiche: intro, strofa, ritornello, strofa, assolo di qualche strumento, ritornello finale.

Il cd non suona male, è solo che non ha un’identità forte, una firma nitida, nulla che mi porti a pensare: questo è il sound made in SUBà. “Nella nebbia” è forse la più banale e piatta, pulita nei suoi accordi adolescenziali, una base di synth trita e ritrita e una parola, “nebbia”, ripetuta davvero troppe volte. Decisamente la più aggressiva è “Dormire serve”, apprezzabile anche nel testo. “Distanti” è forse la canzone in cui il gruppo cerca di osare con soluzioni sonore diverse e una struttura-canzone meno lineare rispetto al resto del cd.

La passione si sente, così come si percepisce una certa bravura tecnica, tuttavia è un lavoro nel complesso insipido, la cui memoria tende a sparire velocemente.

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La recensione 22:22 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-05 00:00:00

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