Julie's Haircut The power of psychic revenge (ep) 2003 - Lo-Fi, Rock, Psichedelia

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Amanti del rock’n’roll, i Julie’s Haircut stanno tornando. Immagino che sia molta la curiosità da parte di un certo pubblico nei confronti del quintetto emiliano che, come accadde un paio di anni fa, solletica l’interesse di tutti noi con un ep che va ad anticipare la terza uscita sulla lunga distanza. Ma se allora si trattava in gran parte di brani della vecchia discografia risalente al periodo dei demo della band (e occasione per incidere l’esplosiva “I wanna be a pop rock star”), in questo caso i cinque brani sono nuovi di zecca, ancora una volta imperdibili per coloro che non vogliono farsi mancare nemmeno un episodio di quella che ormai è a tutti gli effetti una delle storie più interessanti della musica italiana.

A dire la verità, per chi ha seguito i live della band negli ultimi mesi non sarà sorpreso nel trovarsi di fronte ad una nuova, ma decisamente efficace, intuizione pop, nello stile che ormai non ha più nemmeno bisogno di termini di paragone per un gruppo che ormai brilla di luce propria. Si comincia con “The power of psychic revenge”, title-track che ormai da tempo viene eseguita durante gli show della formazione e che fotografa l’anima più spensierata dei Julie’s Haircut. Non saranno comunque delusi gli amanti delle cadenze più graffianti e degli ‘strascichi’ indie: “Shabby girls at Piccadilly stryx”, carica di rumorosi muri di chitarre dal sapore punk - a fare da contraltare alla voce di Laura - è la canzone che continua a ribadire la primitiva irruenza dei 4 di Sassuolo.

Spazio ancora al pop con “Ballad of deejays”, dove viene invece messa in luce la raffinatezza di arrangiamenti mai pesanti ma ormai imprescindibili (quelli che a mio parere hanno fatto fare il salto di qualità al suono dei Nostri), specialmente quando le redini della melodia vengono prese a braccetto dal piano e dalle chitarre - trame che ricordano un po’ la voglia di continui giochetti fra le righe in stile Bernard Butler.

Veramente asciutta e bella “Lost in a riot”, ballata solo voce e piano in cui fanno capolino lontani tappetini elettronici e guaiti di cani, oltre che interferenze di cellulari.

C’è posto per tributare anche una band imponente, ma non certo di grido, come gli Spacemen 3, ripresi con un rifacimento ammorbidito della meravigliosa “Hey man”: i ragazzi si son tolti lo sfizio, e non hanno fatto brutta figura, sfogando quella voglia di intimismo psichedelico e di trasognata dolcezza che regolarmente trova il modo di uscire in ogni loro disco.

Insomma, la storia continua e se i Julie’s Haircut volevano farci venire voglia del loro nuovo lp, credo che con questo assaggio abbiano colpito perfettamente nel segno.

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La recensione The power of psychic revenge (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-05-20 00:00:00

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