Alex Bandini Signore e signori buonanotte 2014 - Cantautoriale

Signore e signori buonanotte precedente precedente

Un disco colto, pieno di citazioni ma ancora in cerca di un'identità definita.

Descrivi questo disco con un solo aggettivo.
Troppo facile: cinefilo.
Titolo preso dall'omonimo film collettivo, prima canzone intitolata a Ennio Flaiano, un'altra chiamata “I pugni in tasca”, citazioni di Fellini e Sergio Leone, versi come “Resta quel che resta il resto passa e se ne va/nei titoli di coda del tempo perso qui in città/nel traffico di Roma e nei caffè degli autogrill/sugli autobus di notte/ognuno dentro al proprio film”.
E una decisa attitudine a scrivere per immagini: come in un film a episodi scorrono le storie di “Laura”, del comunista “Antonio vecchio pazzo”, del soldato de “L'ultima guerra del mondo”. Sono storie che hanno allo stesso tempo una forte aderenza all'oggi e un gusto d'altri tempi, e questo è un altro aggettivo che userei per parlare dell'album: atemporale. È chiaro infatti che i riferimenti di Alex appartengono in gran parte a un certo passato, a cominciare appunto da quelli cinematografici, passando per la letteratura – Bandini è un cognome d'arte, omaggio a John Fante, abruzzese come lui (e come Flaiano) – e arrivando finalmente alla musica, modellata sull'amore per i cantautori anni sessanta/settanta, orchestrata – riccamente ma senza eccessi – non per stupire o innovare, solo per raccontare, come facevano Dalla o Battisti, pezzi del nostro Paese, delle nostre vite.
Il paese e le vite di oggi, perché comunque “non è un film in bianco e nero” questo: accanto a quelli dei maestri si possono leggere tra le note anche nomi del presente, Baustelle, Dente, Dimartino (e pure in questo caso i riferimenti non si fermano alla musica: il titolo “Quando l'anarchia verrà” viene da “Sofia si veste sempre di nero” di Paolo Cognetti).

Il rischio era che fra tanti nomi si perdesse proprio quello di Bandini-Secone, e a conti fatti non si può dire che sia stato del tutto scansato. Nel marasma di citazioni, l'identità musicale non è messa proprio a fuoco, però la ricerca intrapresa pare sulla strada giusta.

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La recensione Signore e signori buonanotte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-15 00:00:00

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