Ghemon Orchidee 2014 - Soul, Rap

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È la prova tangibile che il rap può essere avvicinato anche ad altri suoni, spiace per chi ancora non l'ha capito

Caro Ghemon, un anno fa ci avevi chiesto di "Aspettare un minuto", di prendere coscienza che le cose stavano succedendo per davvero, ma di non cercare di ingannare il tempo che avevamo davanti. Un minuto è un modo per dire che ci siamo, ci siamo quasi, iniziare ad aprire la mano verso l'oggetto ma godersi i secondi in cui lo afferreremo. Il minuto è passato e con il sangue che pulsa tutto all'apice delle dita finalmente "Orchidee" è in cuffia. Ve lo dico subito: se non siete abituati a nuotare allora è il caso che vi muniate di braccioli, perché questo nuovo album di Ghemon è una cascata di musica, bella musica, di parole e collaborazioni perfette. Fin dal primo pezzo veniamo catapultati nel mondo del nuovo, o meglio, del più sicuro Ghemon: "Adesso sono qui" non è per caso il pezzo d'apertura: è una dichiarazione d'esistenza, il volersi mostrare per quello che si è oggi, cantando Adesso sono qui, dove tu mi hai lasciato, tra le mie braccia stringo ciò che sono diventato.

Ma che cosa è diventato Ghemon? "Orchidee" è una lunga jam session che ci permette di scoprirlo, narratore di un universo quotidiano che ci travolge tutti, ma che il rapper di Avellino fa apparire così carico di emozioni e colori vibranti. Come i piatti dell'altra sera da lavare ("Quando Imparerò"), i coinquilini dimenticati o indimenticabili ("Fuoriluogo Ovunque") gli amici più stretti mai stati così lontani ("Il mostro") e l'amore ("Da Lei (con lo scudo e la spada"). L'amore è decisamente uno dei temi centrali dell'album, in cui proviamo piacere ad immergerci completamente, è arrivato distratto e inaspettato in "Crimine", è la voce che ti riaccompagna a casa in "Fuoriluogo Ovunque" e si manifesta in tutta la sua bellezza nella track "Da lei (con lo scudo e la spada)". Degna della coppia Bey e Jay Z, quest'ultima è una ghiotta suite che ti risucchia nella storia di una coppia affiatata e ultra glamour, una pezzo dove il beat corre alla stessa velocità delle Louboutin sull'asfalto.

Oggi Ghemon si prende il suo tempo, cavalca i fiati e si abbandona in un onesto racconto di uomo deciso a realizzare i suoi sogni senza scontare parole e melodie, sicuro del proprio valore tanto da farti credere nel tuo, come in "Nessuno Vale Quanto Te" con quel giro di piano che è subito "Changes" di Tupac, così come è dolce ma fermo nell'eccelsa melodia sincopatica di "Smetti Di Parlare" con quel ritornello che renderà favoloso zittire la gente. Tra un clap clap e l'altro c'è lo spazio anche per confrontarsi sulla musica fatta, sulla certezza che -e statene davvero certi- il rap e il mondo black non sono solo il background di Ghemon ma la linfa vitale che ancora lo nutre, per questo scrivere è adrenalina pura ("Tutto Sbagliato") e per questo ci si può permettere di fare un album così sofisticato ma dall'immediatezza pop. "Orchidee" ha il potere di farti diventare grande, di farti scoprire un certo groove black che in Italia sembra non sopravvivere, ma se sai di cosa stiamo parlando allora ha il potere opposto: farti sentire giovane come la prima volta che hai ascoltato J Dilla e gli Slum Village, come quando ancora togliere la polvere dal vinile non era una forma di pretenziosità ma un gesto di quotidiana sbatta. E questi sentimenti affiorano nella mia mente quando mi concentro sulla ricchezza musicale "Orchidee", nata da collaborazioni inaspettate ma naturali. Arrangiamenti sontuosi, melodie orecchiabili e trascinanti ritmiche jazz, soul e funk, tutto registrato rigorosamente live insieme al dream team messo su da Ghemon e dai suoi produttori: prendete parte dei Calibro 35 (Enrico Gabrielli, Fabio Rondanini, Tommaso Colliva), dei Selton (Daniel Plentz e Ramiro Levy), un'oncia di Casino Royale (Patrick Benifei) e Afterhours (Rodrigo D'Erasmo) e molti altri.

"Orchidee" è la prova tangibile che il rap può essere avvicinato anche ad altri suoni, mi spiace per chi ancora oggi non sa godere dell'ascolto di un pezzo pop, di una mielosa voce soul o di un gran pezzo da dancefloor in egual modo. Con questo album Ghemon dimostra di appartenere a un mondo musicale ben più vasto, ci troviamo davanti a un mc ma anche a un affascinante crooner e un ottimo cantautore. "Orchidee" uscirà il 27 maggio per l’etichetta indipendente Macro Beats, è il nuovo album di Ghemon ma le storie di disarmante quotidianità che racconta sono le nostre.

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La recensione Orchidee di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-19 00:00:00

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