Officinalchemike Piccola riflessione su dieci personaggi reali 2002 - Pop, Alternativo, Post-Rock

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In qualche modo, il pensiero torna a “Quadrophenia”: con il suo Jimmy Cooper spettatore, ed alla fine vittima, di uno stile di vita vissuto e dipinto in modo indelebile dalle note di Townshend e soci. Forse perché, per chiunque adori la musica, il concept degli Who è l’esempio più lampante di un’opera rock che narri una storia, una storia vera, complessa e disarmante. Con gli Officinalchemike, torniamo ad essere catapultati nella vita del nostro Bel Paese, ed il Jimmy Cooper nostrano altri non è se non Ludovico, il portiere di un motel ad ore, ritrovatosi un po’ per caso ed un po’ per destino ad essere lo spettatore della vita altrui.

In “Piccola riflessione su dieci personaggi reali”, sentiamo - e perché no, anche vediamo - sfilare tra le note rappresentanti della più varia umanità: da un malato di mente ad un serial killer di passaggio, da una coppia di amanti che non riesce a troncare la propria relazione ad un prete in crisi di coscienza. Un caleidoscopio di anime migranti che lasciano una traccia sonora in un rock che sa essere incisivo, come nel miglior stile Pearl Jam, ma anche melodico sulla scia di band inglesi come i Supergrass degli ultimi anni. E questa traccia del loro passaggio nel motel, i protagonisti la lasciano soprattutto nei testi: rigorosamente in italiano, come tengono a sottolineare i componenti della gruppo, e che fanno pensare alla grinta di Marlene Kuntz e, perché no, alla tempra di gruppi più giovani, come i Mambassa. Tutto questo ben mixato all’audacia di questo progetto, degno di nota, vuoi per l’originalità, vuoi per la cura nell’espressività sia vocale che strumentale, quest’ultima ben visibile dalla scrupolosa scelta della strumentazione.

Un sound caratterizzato da linee di basso nette, quasi a costruire in negativo il contesto in cui si muovono i personaggi; contesto su cui si frantumano pensieri ed emozioni, manifestati negli interventi di chitarra distorta e ricorsi ad inserti vocali campionati, come nella straniante intro “Piccola riflessione su dieci personaggi reali”. Così le strane domande dell’assistente di semiotica, carattere fondamentale di “Sta meglio Ludovico”, si snodano su una melodia dal sapore punk con innesti melodici molto più classici del pop, e la moglie dell’artista sopravvalutato dalla critica di “La velocità delle nuvole” si tormenta al ritmo di una batteria sincopata che fa da sfondo a melliflui arpeggi di chitarra.

La band si definisce “post-power-pop”: qualunque cosa voglia (davvero) significare, sicuramente hanno in testa e tra le mani un brillante progetto, nonché la voglia e gli strumenti per metterlo in atto e condurlo a risultati veramente ideali.

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La recensione Piccola riflessione su dieci personaggi reali di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-09-15 00:00:00

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