La Batteria La Batteria 2015 - Strumentale, Progressive, Breakbeat

Disco in evidenza La Batteria precedente precedente

Sì, i poliziotteschi, il funk, la Magliana. Sì, i Calibro. Ma non solo.

La Batteria, sì. Ma non nel senso di quella coi tom e i piatti. Quella che si contrappone alla pattuglia, che deve trottare, che ha sempre qualcosa (di losco) da sbrigare. Quindi, certo, i poliziotteschi, la Magliana, gli anni Settanta. E le colonne sonore dell'epoca, il funk, Shaft , Franco Micalizzi, e arrivati ai giorni nostri i Calibro 35. Ma non solo, è il caso di dirlo.

Se è vero che con la band di Gabrielli La Batteria ha molto in comune, è soprattutto perché condivide le stesse fonti di ispirazioni, che entrambe le formazioni riproducono con grande personalità ("Vigilante 1", "Incognito", "Persona non grata"). E se i Calibro 35 hanno ormai allargato - e parecchio - lo spettro con le ultime colonne sonore, i loro colleghi romani partono altrettanto forte dal punto di vista della contaminazione, includendo elementi prog ("Dilemma"), passaggi jazzati (in "Scenario") e anche convinte escursioni nel kraut ("Formula").

Anche se "contaminazione" non è forse la prima parola che viene in mente ascoltando questo disco, rispetto, banalmente, ad "atmosfera". O meglio "atmosfere". Da quella dell'inseguimento ("Manifesto") a quella del faccia a faccia ("Dilemma"), al rush finale ("Zero"), non è tanto difficile da immaginare e da seguire la trama del film che si dipana attraverso queste dodici tracce. Che sono nate in effetti "in quegli stessi ambienti in cui si producevano quelle colonne sonore e quei dischi di sonorizzazioni che oggi vengono ristampati ed apprezzati in ogni angolo del globo, come album di library per conto dell'editore Romano Di Bari e la sua Flipper Music".

C'è dunque, da parte de La Batteria, una continuità, più che avvertibile, con quel mondo, e dall'altro lato la volontà di non restare confinato in esso, aprendosi, attraverso le sonorità e lo stile più urban, a un pubblico contemporaneo, sempre di palato fine ma anche eterogeneo: lo stesso che sta riscoprendo (finalmente) i gruppi strumentali, come i Calibro certo, ma anche come i Ronin e i Guano Padano. Questo esordio arriva dunque in un momento in cui c'è grande fame di progetti di questo tipo, e a questa fame La Batteria risponde con un menù da dodici portate, tutte da leccarsi i baffi. Resta solo da sedersi a tavola.

---
La recensione La Batteria di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-28 09:00:00

COMMENTI (1)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • marcellogostinelli 9 anni fa Rispondi

    ho acquistato il disco insieme ad un signore inglese , stava girando in un negozio di firenze , Data Records con il brano Formula , sembrava di riascoltare Alan Parson Project ed invece sono Italianissimi e molto bravi , giovedi sera li passerò in radio nella mia trasmissione . complimenti