GranadaCircus Vertèbra 2015 - Rock, Indie, Alternativo

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Un lavoro che non convince. Da una parte abbiamo un sound deciso che non annoia, dall'altra delle mancanze consistenti che affossano automaticamente i punti di forza del disco.

Arriverò subito al dunque dicendo che "Vertèbra" è un disco che non convince affatto. Il sound che lo caratterizza è sì grintoso ("Pachiderma, "San Pietro"), senza grossi cali di tensione, ma questo non basta a catturare davvero l'attenzione. I brani, troppo omogenei fra di loro, non permettono a determinati elementi di emergere fra i vari suoni e ciò che resta, arrivati a fine ascolto, non è ben chiaro nè definito, risultando al contrario un'amalgama dal quale risulta difficile estrapolare qualche bella idea. 

In alcuni episodi le chitarre affilate svettano fra i restanti elementi ("Indi toys"), in altri l'attitudine new wave si rafforza poi di suoni più granulosi e ruvidi ("Zero zen", "Barcelona"), mentre in altri ancora sembra di trovarsi difronte ad un punk rock adolescenziale ("La sedia di Vincent", "Sotto spirito") con la parte testuale che pecca di girare troppo intorno ai concetti che la band sembra voglia esprimere ("Apprezzo a stento"), rendendo l'ascolto faticoso e facendo passare il songwriting in secondo piano. Pesando tutti gli elementi che la band ci fornisce, da una parte abbiamo un sound deciso che non annoia, dall'altra delle mancanze consistenti che affossano automaticamente i punti di forza del disco.

In definitiva, i GranadaCircus possono fare molto di più per cercare di convincere davvero, partendo proprio da quei punti di forza che risentono dei difetti riscontrati, per sviluppare poi un sound articolato e idee che restino meno in sordina. 

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La recensione Vertèbra di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-04-23 00:00:00

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