Litfiba Croce e Delizia (Live) 1998 - Rock, Pop

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Una vecchia canzone dei Litfiba recita: "Soldo ti compra ma non paga / non è ufficiale ma è la peggior droga.". Dopo aver riportato questa frase potrebbe risultare alquanto inutile il mio lavoro di scrittura, visto che proprio gli stessi fiorentini, nell'album 'Terremoto', prescrivevano il loro futuro, ovvero l'attuale presente.

Se provo a fare una piccola statistica, Pelù e Renzulli, tranne che nel caso di "Desaparecido", ad ogni album in studio hanno fatto seguire un disco che contenesse pezzi live o remix vari, come ad esempio il best "Sogno ribelle", di ottima fattura, ma che già nel 1992 dimostrava la tendenza alla commercializzazione più sfrenata della loro arte. Ne è ulteriore testimonianza il video "Regina di cuori", ottimo dal punto di vista delle immagini, ma macchiato indecentemente da un'automobile che sfreccia sulla strada ; peccato che non sia un'auto qualunque, ma è quella che ha sponsorizzato la loro tournée, e avrà sicuramente 'mollato' il soldo anche in questa occasione.

Sarà, ma io sono incazzato con i Litfiba: è il gruppo che mi ha fatto scoprire il rock 'n' roll con il live "Pirata", che mi ha fatto capire la forza stessa di questo genere, che mi ha fatto credere negli ideali della lotta e che mi portava a scrivere sul diario del liceo le date dei loro tour e ad incollare le loro immagini che ritagliavo dai giornali. Come se non bastasse, senza la carica di Pelù, tutte quelle band che oggi bazzicano nel sottobosco del cosiddetto 'rock italiano' non sarebbero mai esistite, tanto che un gruppo (inutile e insignificante) come i Luciferme è, secondo il sottoscritto, un tentativo di richiamarsi proprio alle atmosfere dei primi Litfiba (provate ad indovinare chi è il 'deus ex machina' dell'ensemble? Si chiama Gianni Maroccolo e fino al 1989 suonava il basso nella formazione toscana, per poi accasarsi nel C.S.I.).

Ma al di là dell'attacco diretto, questo 'doppio live al prezzo di uno' (come prendere per i fondelli i nuovi fans!) è a dir poco inascoltabile! "Mondi sommersi" già aveva provveduto a screditare il sound dei Litfiba, di certo ben calibrato in studio e dal vivo, ma poco incisivo se solo provassimo a ricordare un concerto di qualche anno fa. La cosa che più mi infastidisce di questa operazione sono le 'sovraincisioni': la voce di Pelù ripresa 'dal vero' e le urla del pubblico si contano sulla punta delle dita! Fin dall'iniziale "Fata morgana", passando per l'insopportabile "Imparerò" e arrivando ad una versione house (!) de "Lo spettacolo", ci accorgiamo che col massimo impegno si può fare di tutto per rovinare anche le vecchie canzoni!

Percepisco quasi la sensazione che il gruppo voglia a tutti i costi deformare in malomodo le canzoni, come se fosse una necessità vitale; d'altronde la stessa minestra bisogna pur rigirarla, avranno pensato lì alla Emi, sicché su "Woda-woda" Pelù sembra essere un cane intento a latrare, mentre "Proibito" viene masturbata con miliardi di effetti inutili.

Giunto alla fine del primo cd (al secondo ci ho rinunciato!), pensavo che si potrebbe ripiegare sui primi album se la vostra conoscenza dei Litfiba inizia e finisce con "Mondi sommersi"; sarebbe illegale affermare che con una cassetta al ferro da 90' potreste anche farvi una compilation con le vostre mani, ma vi garantisco che l'acquisto di "Pirata" o dell'altro live "Colpo di coda" vi farà rimpiangere i soldi spesi per l'ultimo album in studio.

Credo che ormai i Litfiba abbiano finito il cervello che quotidianamente continuano a bere al posto di alcolici e bibite varie; quando saranno rinsaviti, anche se ho poca speranza, cercherò di perdonare questi passi falsi. Voi intanto statene lontani: potrebbero essere contagiosi!

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La recensione Croce e Delizia (Live) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-03-04 00:00:00

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