Farmer Sea Nobody Listens, Nobody Cares 2015 - Psichedelia, Alternativo, Shoegaze

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C'è da credere, anzi, c'è da sperare che qualcuno ascolti, che a qualcuno importi. Altrimenti siamo perduti.

Si torna ai giorni migliori della prima metà dei duemila con l'iniziale "Happiness (Ocean/Space #2)". Bastano un pizzico di delay e brevi ritornelli sussurrati per stare bene e ritrovarsi dopo tanti anni tutti al posto giusto. È un brano bellissimo che chiama a raccolta i Laundrette, i Milaus, gli Yuppie Flu, insomma il top di quel rock indipendente italiano che oggi è - forse - natura morta ma che ha portato aria fresca e qualche sogno che vale la pena di difendere fino all'ultimo. Ancora meglio "Nice Places", uno slowcore cupo ma non drammatico che racconta il nero usando colori sfumati e mai aggressivi. "Comes a Day" ha ritmi sostenuti, alterna velluto e ostacoli, chiude lunga e irresistibile con una derapata che fa propri i trucchetti psych degli Spacemen 3. Il titolo scelto dai Farmer Sea, "Nobody Listens, Nobody Cares", unisce ironia e disillusione, ma c'è da scommettere che quel sorriso non è poi così ampio come vogliono farci pensare. Eppure c'è da credere, anzi, c'è da sperare che qualcuno ascolti, che a qualcuno importi. Altrimenti siamo perduti.

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La recensione Nobody Listens, Nobody Cares di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-24 00:00:00

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