Klord Quell'oggetto che volevi tanto 2003 - Elettronica

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Trascrizione amanuense dalle note stampa: "Klord è il progetto solista di Massimo Canu, cantante sardo trasferitosi a Reggio Emilia nel 2001. Nel 2003/03 partecipa al corso Fronte del Palco diretto da Alberto Cottica e dal Centro Musica del Comune di Modena. Da qui inizia la collaborazione con Ro e Ferro con i quali crea il proprio Live Set".

Electroclash molto codificato, conforme ai clichè del genere, inevitabilmente un po' nojoso. Molto nojoso. Manca un qualsiasi guizzo, anche se le costruzioni mettono in luce una certa capacità di gestire suoni e strutture: il risultato è freddo - come da canoni, volendo - ma, in questo, assolutamente privo di vitalità, e le quattro tracce si snodano per un quartodora farcito di suonini 'proprio electro', programming (troppo) asciutto e voce che periodicamente si incanta su qualche sillaba o parola.

Sterile.

Niente da spartire con l'energia gelida che - effettivamente - hanno i brani dei citati (un nome a caso?) Ladytron, o con la 'pienezza strutturata' di John Foxx (un altro nome a caso?).

Dall'insieme emerge, nitida, una voce acida, prevedibile e 'adeguata'.

Davvero sgradevole, dopo appena un attimo.

Inoltre.

Testi impresentabili.

"E' più facile rimorchiare bambole gonfiabili
che cercare di migliorare in tutti i punti ostaco/coli/li
già mi senti capace
oppure confusa
ma invece io
non mi sento come dici tu

è più facile rimorchiare bambole gonfiabili

forse io sarò se mi accontenterò
con te che vieni addosso
e poi mi spingi così
spostami da lì
mettimi così
sono quell'oggetto che volevi tanto

già
sono una bambola d'aria
e sogno di volare via/a/a
già/già per evitare il contagio de/della malattia/a/a

forse io sarò se mi accontenterò
con te che vieni addosso
poi mi spingi così
spostami da lì
mettimi così
sono quell'oggetto che volevi tanto
apparapappà uapparapappà"

Questo per quanto riguarda la title track (ndt: la trascrizione, ottenuta con paziente 'sbobinatura', può non essere esente da inesattezze).

Il brano successivo è peggio.

"Vorrei vivere
in una casa
con dei manichini
almeno tre
affinchè ognuno
possa non fare
una cosa diversa
per passatempoooo [...]"

A volte sarebbe necessario un limite.

In qualche forma.

Credo.

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La recensione Quell'oggetto che volevi tanto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-03-24 00:00:00

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