Empty Frames Draw a line 2004 - Rock, Pop, New-Wave

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Ecco tornare sulle scene, dopo il buon esordio del 2001, i bresciani Empty Frames, autori di un pop-rock di ottima fattura. Se infatti “Less than we could more than we should” si rifaceva nettamente ai canoni dei suoni tipici d’Oltremanica, questo secondo capitolo segna invece una netta maturazione stilistica.

Non inganni però l’apertura di “Virtually impossible to see”, traccia che, per atmosfere e interpretazione, sembra rubata di soppiatto ai disciolti Bartòk. In seguito, infatti, i ragazzi flirtano con la melodia ma destabilizzano comunque l’ascolto; come non rimanere sorpresi, ad esempio, dalla successiva “Jail bird”, che richiama alla mente i Primal Scream funkettoni e arrabbiati di “Xtrmntr”, oppure di “Hope your feeling better”, climax sonoro con rimandi chitarristici ai Radiohead di “The bends”?. In realtà Thom Yorke & co. sostituiscono Morrisey e soci in quanto a numi tutelari (attuali) del quartetto, visti i continui rimandi in ogni singola traccia, soprattutto a livello di produzione artistica. Come se non bastasse, poi, in “Draw a line” e su “Funny”, fanno capolino i tratti caratteristici di quei brani (ovvero mandolini e jingle-jangle) che hanno portato al successo i R.E.M..

Piace anche la scrittura dei pezzi, pop nella sostanza ma mai banale, e la scelta degli arrangiamenti, finalmente azzeccati per il genere ma mai ripetitivi. Probabilmente fra le 10 tracce nessuna aspira al ruolo ipotetico di ‘singolo’, a significare che la qualità media delle canzoni é elevata. E pensare che sia il gruppo quanto l’etichetta hanno deciso di diffondere l’opera sul web rendendo gratuito il suo download (trovate tutto su www.emptyframes.it), ma forse stavolta si tratta di un disco che merita la sua porzione fisica di spazio affinché lo si nobiliti del tutto. Bastano 11 euro e vi assicurate un oggettino che si fa ascoltare dall’inizio alla fine, oltre a dare a questa band di belle speranze la possibilità di crescere ancora.

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La recensione Draw a line di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-05-24 00:00:00

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