URAMESHI! Music To Dance Alone 2015 - Elettronica

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merita decisamente un posto nella vostra – e sicuramente nella nostra – lista delle cose da tenere d'occhio in questo 2016.

In una delle scene più (amaramente) spassose di quel piccolo gioiello che è "The Lobster" di Yorgos Lanthimos, Léa Seydoux informa Colin Farrell del fatto che nella loro “tribù” si festeggi ballando da soli, ovviamente ascoltando (in cuffia) musica elettronica. In mezzo ad una foresta buia. In attesa di sentire apparire quel dialogo in qualche produzione per il dancefloor, ascoltiamo questo “Music To Dance Alone” di URAMESHI! con lo stesso incanto di quando il giovane electronic music producer di stanza a Zurigo dischiuse il proprio mondo musicale con il bellissimo “We Will Never Grow Up”. URAMESHI! continua infatti a colpire per la sua capacità di mischiare decise sonorità da club (il mixaggio infatti ti sbatte in faccia tutta la sezione ritmica dei suoi brani) con atmosfere piuttosto malinconiche e isolazioniste, di quelle che piacerebbero forse alla Seydoux di cui sopra.
“Sad dance music” è infatti l'appropriata descrizione data dal nostro alla propria musica, che per la qualità e quantità di idee sapientemente impiegate (per capire di che cosa parlo vi basti l'attacco di “Indoor Fish” con la sua melodia da carillon improvvisamente interrotta da staffilate breakcore, o l'inaspettata chitarra sul finale di “I See Your Name In Lights”) merita decisamente un posto nella vostra – e sicuramente nella nostra – lista delle cose da tenere d'occhio in questo 2016.

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La recensione Music To Dance Alone di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-22 10:00:00

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