Big Cream Creamy Tales 2016 - Indie, Alternativo, Shoegaze

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Attraverso suoni corposi, riff essenziali e volumi decisi, i Big Cream mettono a segno un album con la densità materica della musica suonata d'istinto e con la foga tipica della gioventù appassionata

Nella provincia bolognese nascono i Big Cream, band dall'ossatura essenziale composta dalla Santa Trinità: chitarra, basso e batteria. L'esordio discografico del terzetto è "Creamy Tales", un disco snello e godibile, della durata complessiva di un pezzo medio dei Tool (poco più di 20 minuti), in cui a farla da padroni sono chitarre sporche e voci ammantate di distorsione. La scelta del cantato in inglese è solo uno degli elementi che legano i Big Cream a influenze essenzialmente statunitensi, insieme alle sonorità e all'approccio compositivo dell'indie di fine secolo scorso.

Uno dei più grandi meriti da poter attribuire ai Big Cream è quello di portare avanti una pratica sempre più in disuso, probabilmente familiare a molti di coloro che hanno attraversato l’adolescenza a suon di anni ’90 e magari legati alla tenera nostalgia dei pomeriggi trascorsi in garage a provare le cover dei Nirvana. Nonostante siano poco più che ventenni, i tre di Zola Predosa riescono ad appropriarsi del sound grunge e shoegaze, con convinzione e naturalezza, realizzando un disco coerentemente registrato in casa che ha l’appeal immediato delle loro più evidenti fonti di ispirazione.

Scorrendo i titoli di "Creamy Tales" si nota anche un interessante percorso lessicale, che lega tutti e sei i pezzi nel segno di una certa consapevole ricerca del caos. Dal disordine ("What A Mess") all'incoscienza del sonno ("Sleepy Cloud" e "Sleep Therapy"), passando per l’inconsistenza della fanghiglia ("Slush"), arrivando alla cosmogonia ("Space Collage") e di nuovo alla dispersione ("Lost Stuff"), materiale quanto esistenziale. In sostanza, attraverso suoni corposi, riff essenziali e volumi decisi, i Big Cream mettono a segno un album con la densità materica della musica suonata d'istinto e con la foga tipica della gioventù appassionata.

 

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La recensione Creamy Tales di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-05 10:00:00

COMMENTI (1)

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  • MatteoCarbone 8 anni fa Rispondi

    molto interessante, mette tutti i pezzi, fateceli sentire.