Harembee Beyond The Pride 2003 - Rock, Indie, Elettronica

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Ci vuole del coraggio, del gran bel coraggio. E una buona dose di incoscienza. Ci vuole del coraggio ad aprire l’enciclopedia della musica alla voce “Morr Music” per poi decidere di cimentarsi con l’immaginario sonoro e stilistico di una delle etichette che più hanno segnato la storia della musica indie nell’ultimo lustro.

Eppure, i quattro Harembee se ne escono dallo studio torinese che ne ospita i pensieri con un EP rivestito proprio della tenue elettronica dal volto umano pionierizzata da Thomas Morr e compari, colorata di beats minimali e reiterati arpeggi di chitarra, di delicate armonie vocali ed eterei paesaggi sonori. Non proprio la cosa più facile che potrebbe venire in mente a una giovane band emergente, insomma.

L’indietronica da cameretta di Delight segna da subito le coordinate sonore della proposta musicale degli Harembee, laddove invece Layback getta un ideale ponte verso lidi Portishead e il loro trip-hop malinconico e strisciante, senza però dimenticare la lezione ritmica di certi Lali Puna. Accostamento di certo rafforzato dalla successiva Special Boxes: strati di electronica e spesse rifrazioni vintage che si intersecano in un lungo flusso di levigato spleen tardo adolescenziale. Assolutamente convincente, in conclusione di EP, l’esperimento strumentale (A Ghost), fra suggestioni liquide create dalla chitarra wah wah ed eleganti intarsi chitarristici pronti a deflagrare in feedback, a riprova del fatto che gli Harembee (a proposito, nome niente male…) sanno costruire sapientemente architetture sonore di notevole impatto e suggestione.

Un unico appunto: dall’utilizzo della voce sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di più…

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La recensione Beyond The Pride di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-10-04 00:00:00

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