Una manciata di canzoni “southern rock” schiette e intriganti.
Paul Costyn (Paolo Nisticò, voce e chitarra), Giuseppe Lazzarini (chitarra), Vittorio Scerbo (basso) e Giovanni Caliò (batteria) sono i componenti di Paul Costyn and the band, gruppo calabrese di sicuro valore. Provenienti da Catanzaro, specialisti in quel genere di rock di matrice statunitense che passa sotto il nome di "southern rock", un genere ibrido che affonda le proprie radici nel tempo fino a risalire agli inizi degli anni '70 del secolo scorso che mescola rock’n’roll, country music, R&B e blues bianco, i PCATB escono con un ep di cinque pezzi che si contraddistinguono per l’alta perizia esecutiva da un lato e per l’inestinguibile energia promanata dalla musica dall’altro.
Molto coinvolgente pur nella sua essenzialità e curatissimo negli aspetti che più direttamente riguardano la qualità del suono registrato, "Absolute free" appare essenzialmente un disco per nostalgici, per quelli, tanto per intenderci, il cui viso, mentre riascoltano gli Allman Brothers o i Little Feat, inevitabilmente si riga di lacrime di nostalgia. Inutile cercare briciole di originalità in un disco che addirittura sembra rifuggire l’originalità: "Absolute free" appare come un’ottima (purtroppo breve) raccolta di canzoni che nelle intenzioni dei quattro musicisti del gruppo deve suonare esattamente come suona, e dell’ensemble capitanato da Nisticò doveva dare proprio l’impressione che dà, quella, cioè, di una cover band di lusso (ma attenzione, i brani di "Absolute free" sono tutti inediti) che ha realizzato questa manciata di canzoni solo per amore di un genere musicale che, c’è da crederci, continuerà a essere ascoltato ancora per lungo tempo.
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La recensione Absolute Free di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-02-14 00:00:00
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