Tornano gli Stake of God con un nuovo cd-r che continua idealmente il percorso intrapreso circa un anno fa all’epoca della loro prima uscita. In realtà il “progresso” riguarda soprattutto l’ambito concettuale, come dimostrano chiaramente – ovvero esplicitamente – i titoli dei brani e le foto di copertina, che non necessitano di alcun commento.
La musica in sé segna invece una sorta di regresso, nel senso che le ambizioni sperimentali dovute all’assenza di chitarre e all’uso di batterie elettroniche ripiegano su sonorità metal molto più canoniche. Canzoni come “Porno pedo perversion” o “Masochrist ritual rape” sembrano mutuate direttamente dal repertorio dei Bathory o da quello di qualche migliaio di epigoni, risultando abbastanza prevedibili. Il cd nel complesso riesce comunque ad essere sufficientemente vario, grazie soprattutto alle sonorità gotico-melo di “Prelude to infibulation” (con organo e cori alla Type O Negative) e al tono gotico-comico di “Giovanna d’Arco” con una straniante voce femminile, una drum machine approssimativa e un basso in perfetto stile dark. In chiusura si protrae un altro metal di impostazione classico, avvelenato però da un campionario di versi umani senza capo né coda.
Menzione speciale per la qualità del suono. Per descriverla dovrebbe esistere nella lingua italiana un vocabolo peggiorativo dell’aggettivo “infimo”. Nessun dubbio che sia un effetto voluto. Anch’io ho suonato in qualche gruppo e mi ricordo che quando si registravano le prove con un registratore portatile il suono era molto migliore di questo. È logico quindi pensare che gli Stake of God si siano impegnati a fondo per sporcare ottenere questa definizione del suono e non mi stupirebbe affatto se venissi a sapere che il microfono era nella stanza adiacente a quella in cui suonavano.
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La recensione Cumshooting Inside… the House of Christ (Gangbang in Bethlem di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-05-19 00:00:00
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