Do Your Thang Pacman XII - A-A-I, Vol. 3: Banshee 2019 - Rap, Hip-Hop, Trap

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Produzioni hip hop e trap crossover, rap hardcore: fra chitarre distorte e 808, un'ottima prova per Pacman XII

I tempi del crossover rap/rock sono passati da un pezzo, ma per fortuna anche al tempo del suono trap italiano sempre più omologato c’è qualcuno che prova a mettere il piede in due scarpe ed unire le sonorità dei due generi che, alla fine, condividono una certa attitudine ed energia. È il caso ad esempio di Salmo, soprattutto quello tutto dubstep e chitarre di qualche anno fa, ma anche di Mezzosangue o, e qui siamo nel campo più sperimentale e weird, dei Rathauz. O, per esempio, di Pacman XII, che arriva al terzo album della sua serie ‘Abula ab intra’, pubblicata per Do Your Thang Records, con questo ‘Banshee’. La Banshee è uno spirito femminile del folklore irlandese, portatrice urlante di notizie di morte ma anche creatura a lutto dal canto tristissimo. Una figura ambigua, un po’ come questo disco che prova a unire nella sua pasta sonora bassi e chitarre distorte con il vocabolario sonoro del rap contemporaneo, aiutato da una buona produzione che mostra come a sposarsi benissimo con la musica heavy siano proprio i timbri bassi, aggressivi e muscolari di un certo tipo di beatmaking trap ma anche hip hop più old school. Molti pezzi, a partire dall’iniziale ’Plz bro’, spingono bene come tracce rock moderne e scattanti, oltre che come pezzi rap. Già, il rap: Pacman è un rapper della classica scuola anni 2000 del rap italiano, tecnico in un modo che forse oggi qualcuno definirebbe “vecchia scuola”, ma a suo agio anche sulle produzioni più trap, anche quando dissa efficacemente stilemi e banalità del rap contemporaneo ( ‘Spacco, sparo, spaccio, spendo e spando / Storie inventate di vita vera’, ’Tiritera’). L’immaginario è quello ‘hardcore’ che ritroviamo anche nelle liriche dei rapper citati più sopra, a tracciare un legame con l’universo di rock e derivati che va oltre i suoni: i film horror, il diavolo e demoni vari, ovviamente la ganja a pacchi; ma anche le tragedie personali, (’Transierunt’) fuggendo la bidimensionalità del rap ‘che spacca’ in un album che alla fine riesce a lasciare di più di qualche produzione con le chitarre sotto.

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La recensione Pacman XII - A-A-I, Vol. 3: Banshee di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-30 15:09:49

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