Camera 237 Vectorial maze 2005 - Indie

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I Camera 237 sembrano conoscere bene quell'etichetta definita come 'post-rock', che ingloba una serie di suoni che hanno caratterizzato l'evoluzione del rock, talmente vasta ormai che qualsiasi sonorità 'complessa', quando non si sa come definirla, viene risucchiata in essa. In ogni modo il gruppo di Cosenza potrebbe perfettamente rientrare in questa definizione, per via di un suono che rimanda ai precursori del genere (Slint, Tortoise), ma anche a Aerial M, Mogwai e Ui. Ma potrebbe rientrarci anche per aver costruito un suono articolato non privo di personalità ma con una grande anima ed ad alto potenziale emotivo. Quindi per un proprio stile nettamente percepibile.

La parola passa unicamente agli strumenti ed il suono diventa il mezzo per potersi esprimere. Ne esce fuori un disco di rara bellezza. Affascinante, malinconico, a tratti struggente e drammatico. "Vectorial maze" è affidato all'abile regia di Fabio Magistrali, con la partecipazione di Mirko Spino (Wallace Records) nella realizzazione del prodotto. Linee di chitarre che si inseguono e si intersecano e ipnotizzano, si innalzano e sbattono contro la potenza irruente della batteria e il tracciato pulsante del basso. Astrazioni elettriche fitte di atmosfere calde, fascinose, intriganti, intense e sensuali. Suadenti e psichedelici ma anche pacati, cerebrali e riflessivi, amanti di erranti sperimentazioni, i calabresi esplorano nuovi territori sonori, in cui le divagazioni si tramutano spesso in scatti violenti e inquieti, quando la rabbia trattenuta esplode. Ogni camera ha un arredamento sonoro diverso, che ci conduce in ambienti ricchi di spore rumorose e trame chitarristiche che ricordano i Mogwai e i nostrani Giardini di Mirò.

Un album che colpisce per la lacerante tensione emotiva. Che non lascia indifferenti così quanto la camera 237 del film "Shining". Camera 237 è una splendida camera ben arredata da oggetti diversi che ne caratterizzano ogni angolo, illuminata da una luce soffusa e che profuma di corpi carichi di passione.

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La recensione Vectorial maze di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-09-16 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • ilceltico 16 anni fa Rispondi

    vorrei sapere se è possibile ricevere i vostri cd. Saluti Fabio