Ti Amo Abbastanza Just four 2005 - Rock, Indie, Folk

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Un po’ mi spiace però. Perché da questo demo mi aspettavo abbastanza – che nel mio personalissimo linguaggio nonvuol dire poco, anzi quasi bene: un bel nome davvero, una grafica curata da Mauro Chiarotto (già illustratore per Tre Allegri Ragazzi Morti, Meathead, Here, Beach Bum Festival di Jesolo, Fridge Records, ecc.), il fatto che da queste parti a primavera giravano un bel po’ e non mi era mai riuscito di vederli, le influenze dichiarate, cioè Pedro The Lion, Elliott Smith, Neil Young. Insomma c’avevo delle belle aspettative.

E invece nisba. Cioè, non è che queste quattro canzoni (la misura perfetta per un demo! Quante volte ve lo devo dire?) dei padovani Ti amo abbastanza (di Tombolo, nell’Alta, però, ché qui siam tutti permalosi e ci teniamo alle specifiche geografiche) siano fatte male. Sono ben strutturate e filano via, anche se non fan gridare al miracolo. Non è che qui manchi intensità di esecuzione e interpretazione, no, no. È che la voce di Enrico Tavella è tremendamente stonata e “tirata”, e rovina tutto. Delle due l’una: Enrico non lo fa apposta, semplicemente deve imparare a cantare. Magari è vittima di quella vecchia bufala che vorrebbe che i cantanti indie non debbano studiare canto (quando invece lo fanno tutti, o quasi, all’estero, e proprio perché la voce è lo strumento più difficile: non hai dei tasti da guardare su cui poggi le dita. E poi perché un chitarrista passa ore a esercitarsi e un cantante no?).

Oppure l’altra: crede che cantare stonato faccia figo e sia moderno. Amico mio, e lo dico con tutta la simpatia che le mie attese deluse mi fanno sinceramente provare verso i Ti amo abbastanza, cantare stonati è una roba da vecchi: quando quella vecchia pellaccia di Stephen Malkmus ha cominciato a farlo era il 92! Cioè 13 anni fa! Troppo poco per avere un revival, troppo per continuare a farlo. Lui lo fa? E vabbé, ma lui lo ha inventato e può.

Per cui, rimaniamo in attesa. Perché qui forse basta qualche correzione di rotta. Alla prossima, e speriamo meglio.

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La recensione Just four di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-09-05 00:00:00

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