Giuliano Taviani e Carmelo Travia Figli (colonna sonora originale) 2020 - Cantautoriale, Pop

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Giuliano Taviani e Carmelo Travia si conoscono a un concerto jazz: ne nasce la più fervida collaborazione musicale del cinema italiano.

Giuliano Taviani, figlio d’arte, è cresciuto col cinema nel sangue ma ha deciso di intraprendere una strada diversa dal padre, Vittorio, noto regista. Carmelo Travia è un compositore siciliano, più precisamente, Liparese. I due si conoscono a un concerto jazz: ne nasce la più fervida collaborazione musicale del cinema italiano.

Mastandrea è il mio attore preferito. Il mio attore preferito in assoluto. Mi sono appassionato di Valerio in maniera illegale (mea culpa), spulciando tutta la pagina che gli era stata dedicata sull’ormai compianta Anime DB. La mia affermazione non fa bene alla cinematografia italiana. Recuperai gli anni seguenti andando ad ascoltare l’interprete romano al Cinemino di Milano e recandomi in sala (quasi) ogni volta uscisse un suo film.

Ma come si recensisce obiettivamente un album del genere? Dovrei limitarmi ad ascoltare le musiche per darne un giudizio oggettivo ed esclusivamente “tecnico”, oppure, valutarne l’aderenza con le immagini proiettate? È la prima volta che mi trovo al cospetto di un disco di colonne sonore, senza aver ancora assistito al lungometraggio. Constatando la situazione -la stragrande maggioranza delle sale cinematografiche (almeno nella mia zona) rimarrà chiusa- mi convinco a scrivere questa recensione.

Figli si apre con l’omonima title track che segue il più classico dei filoni compositivi della colonna sonora della nuova commedia italiana: potrebbe accompagnare senza problemi un brano di Capossela. In Lo spazio bianco, spuntano archi e pianoforte costruendo una tipica composizione orchestrale che oserei definire classica. L’album continua con la ben più epica Quelli che provano a restare. Non ho ancora visto il film, ma m’immagino un Mastandrea in super affanno sulle note di questa canzone. L’ovo della cocca, tra ritmi arabeggianti e un’interpretazione mediterranea del jazz e dello ska, è il momento più movimentato del lavoro. Patchanka in salsa cinematografica. Andrà tutto bene possiede l’andamento fiabesco di una colonna sonora Disney, rassicurante come il titolo. Seguono l’ipnotica Cena di carnevale e Kabo Junior, brano particolare a metà tra un thriller e il mambo. Chiude l’album Django in the kitchen.

Quello dei compositori di colonne sonore è un mestiere completamente diverso, più simile al direttore d’orchestra che all’artista che sono soliti passare in radio, ma sarebbe bello poter ascoltare Giuliano e Carmelo al di fuori di Boris e della loro produzione cinematografica con un concept esclusivamente sonoro, alla Calibro 35, o in combutta con qualche nuovo artista capace a prestargli la voce, dando sfogo esclusivamente al loro estro musicale.

Bravi, ma credo che per due autori plurivincitori del David di Donatello sia un eufemismo.

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La recensione Figli (colonna sonora originale) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-06 16:30:00

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