Mostro. Sinceramente Mostro 2020 - Rap, Hip-Hop, Trap

Sinceramente Mostro precedente precedente

Il rapper romano non poteva aspettare e ha pubblicato il suo nuovo disco quasi un mese prima del previsto. E secondo noi ha fatto benissimo

Mostro ha tentato di contenere la dozzina di nuove tracce che compongono il suo nuovo album, “Sinceramente Mostro”, ma alla fine non ce l’ha fatta e queste, rompendo inaspettatamente e con veemenza gli argini del silenzio, si sono riversate digitalmente nelle nostre orecchie quasi un mese prima rispetto all’uscita ufficiale del disco, che verrà comunque stampato a fine marzo, prima di partire in tour per portare sui palchi il verbo del nostro.

Ascoltando questo nuovo lavoro del rapper romano non è difficile comprendere l’urgenza che questi pezzi avevano di farsi ascoltare, dato che riescono a portare il piano personale e soggettivo (e talvolta addirittura quello più privato e di cui solitamente si parla meno, come nel caso di “Un po’ depresso”) ad un livello collettivo, rivelando se stesso eppure in qualche modo raccontando anche le storie di molti altri giovani e ambiziosi outsider in cerca di rivincita sulla società ma spesso anche sulle versioni peggiori di sé. Le dodici nuove lame sonore, infatti, in poco più di mezz’ora d’ascolto trafiggono in punti cruciali premendo sugli ascessi purulenti che infettano il corpo per liberarlo finalmente dalle sostanze velenose che lo infestano.

Non solo le rime affilate però si fanno apprezzare in questo lavoro, poiché “Sinceramente Mostro”, senza ipocrisia, sa farsi apprezzare anche da chi non annovera rap, hip hop o trap tra i propri ascolti quotidiani, a cominciare dai rocker che apprezzeranno il singolone “Britney nel 2007” (che insieme alla featuring con Gemitaiz sfodera massicce chitarre distorte) e la martellante “Le belle persone”, così come chi predilige ascolti più morbidi e malinconici amerà pezzi come “Memorie di uno sconfitto pt.2” (che riprende il filo da “Memorie di uno sconfitto”, breve traccia presente ne “La nave fantasma”, il primo album di Mostro) e soprattutto “La città”.

Per farla breve, rubando direttamente dei vecchi versi del nostro, “questa roba non è rap, non è hip hop, non è rock, non è jazz e non è metal, non è niente di quello che credi perché questa merda qua è semplicemente vera”: lo dichiarava in “Sono quel che sono” (presente nel suo precedente disco, “The Illest Vol.2”) ma è vero più che mai in questo nuovo lavoro.  

 

---
La recensione Sinceramente Mostro di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-08 19:59:48

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia