Colombre Corallo 2020 - Cantautoriale, Pop, Indie

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Corallo è un lavoro delicato e prezioso come un segreto del mare profondo: ma non abbiate timore, laggiù il paesaggio è indimenticabile e non ci sono rischi ma solo momenti di insondabile tenerezza.

Se uno si sceglie un nome così non può farlo per caso. E proprio di nomi e di cose fatte è permeato Corallo, il nuovo disco di Colombre. Giovanni Imparato, con Pulviscolo, il suo disco d’esordio del 2017, aveva stupito tutti per il suo modo di comporre le canzoni. Canzoni pop, canzoni lievi, canzoni aeree, appunto come il pulviscolo, che parlano di cose piccine, di situazioni intime e di sentimenti privati ma che, sulla lunga distanza, hanno finito per conquistare e convincere una sempre più crescente fetta di pubblico. Ed eccoci allora a oggi, a tre anni di distanza dall’esordio, anni che Giovanni aka Colombre ha riempito di tante, tantissime cose: un disco prodotto, ovvero Deluderti di Maria Antonietta e il lungo tour in qualità di chitarrista di Calcutta

Per questo disco ci muoviamo sempre nei dintorni di un mondo marino, anzi subacqueo, quindi non immediatamente visibile a occhio umano: e proprio in mare troviamo il corallo che ha bisogno di lentezza e tempo per crescere, esattamente gli stessi elementi che sono occorsi a Giovanni per far germogliare dentro di sé le canzoni di questo suo nuovo disco. Canzoni che si possono leggere, ma soprattutto cantare (magari dal balcone di casa, perché no?) e pensare come una sorta di grani di un rosario che diventa specchio del fare canzone pop ma anche d’autore oggi in Italia.

Prendiamo ad esempio Mille e una Notte, la traccia numero sei. Questo è un pezzo che è come se brillasse di luce propria all’interno del disco e, al contempo, ne rivelasse, un po’ come il globo fosforescente custodito dal mostro marino del racconto di Buzzati intitolato Colombre, la sua vera natura. Mille e una Notte nasce e cresce tramite una tecnica narrativa molto precisa, la messa in abisso, anzi diciamolo in francese che suona meglio: la mise en abyme (pronunciatelo veloce e avrete una filastrocca da cantare per i vostri cugini).

Questa tecnica è facile da spiegare: si tratta di costruire una storia che contiene al suo interno un’altra storia che a sua volta racchiude una nuova storia. Così sono Le Mille e una Notte, inteso come libro e raccolta di racconti orientali e così è il pezzo di Colombre. E intendiamoci, questo effetto di matrioska letteraria, che non è forzato ma, un po’ come nei pezzi di Repubblica di Vittorio Zucconi, scritto e presentato con leggerezza, non è roba da tutti i giorni.

Poi c’è tutto quell’immaginario anni Settanta, mai fatto solo per moda ma per indole e ispirazione artistica profonda, che si ravvisa in Non ti prendo la mano, dove, idealmente, Lucio Battisti abbraccia Andy Shauf oppure ci sono passaggi più trasognati e lisergici, come in Crudele, con quell’intro che ricorda i suoni di All Things Must Pass di George Harrison. Insomma Corallo è un lavoro delicato e prezioso come un segreto del mare profondo: ma non abbiate timore, laggiù il paesaggio è indimenticabile e non ci sono rischi, ma solo momenti di insondabile tenerezza.

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La recensione Corallo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-20 10:11:00

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