Sotto ($8) Andromeda 2020 - Sperimentale, Hip-Hop, Elettronica

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Fra trap, hip hop ed elettronica, l'album del giovane rapper sardo è un'opera prima già abbastanza matura

 È un piacere ascoltare un album come ‘Andromeda’ in un momento in cui sembra ci siano poche alternative fra la trap e l’old school, mentre per i più giovani spesso non si pone neanche questa scelta. ‘Andromeda’ è il primo disco di Sotto, alias di Alessandro Statzu, classe 1999, sardo, e con già alle spalle un paio di mixtape e un po’ di gavetta dal vivo; si tratta di un’opera prima un po’ in controtendenza rispetto alle abitudini questi anni, con le sue 16 canzoni, le intro, la virata nella sperimentale della strumentale Proxima Centauri, le produzioni che pescano da qua e là. Sotto rappa su classici beat di pianoforte ostinato stile 90/2000 (Nightmares, Alessandro), produzioni più vicine alla trap recente (Stories, Non provo più niente), elettronica che strizza l’occhio alla dance o alla dubstep (Andromeda, I don’t care, e qui tocca chiamare in causa il Salmo di qualche album fa, ma sarà l’ultima volta che facciamo riferimento all’influenza dell’ingombrante conterraneo). C’è tutto il vissuto musicale di un ragazzo che ha iniziato ad ascoltare musica ormai qualche anno fa, ma sta ancora continuando ad accumulare ascolti, stili ed influenze. Nell’album c’è però soprattutto il vissuto umano di Alessandro, il racconto di una rivalsa che non è solo quella solita del uscire dalla periferia, accumulare soldi e successo, ma anche quella contro un male fisico che se lo stava portando via a soli diciott’anni. E qui rischiamo di cadere in fallo, perché ogni esperienza del genere è diversa e a paragonarle si rischia di banalizzarle, ma è impossibile non pensare ad alcune delle barre più sofferte di Izi e alla sua ‘resurrezione’ dopo il coma. Questo bagaglio emotivo ritorna più volte nel corso dell’album, nella metafora del viaggio stellare e dell’astronomia, dando coerenza e spessore umano al tutto. Ne escono rafforzati anche ai momenti più leggeri, dove come l’etichetta richiede Sotto si pompa un po’ o si sfoga contro altri rapper ed hater a colpi di rime, cacciando dalla manica anche qualche metrica impegnativa (Acuto). Andromeda è un album lungo e abbastanza vario, in cui forse qualcosa si poteva tagliare per amor di concisione (magari la parentesi romantica Non mi va), ma è un album che ha una visione, realizzato con tecnica e impegno, di cui non vediamo l’ora di sentire il seguito.

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La recensione Andromeda di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-24 19:10:00

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