Al castellana The Right Place To Be 2021 - Soul, R&B

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Al Castellana prosegue imperterrito nella sua opera enciclopedica soul, e lo fa con la qualità e la classe che lo hanno sempre contraddistinto.

Nel 1998 veniva alla luce 107 Elementi, la seconda pietra miliare che Neffa ha interrato nel solco dell’hip-hop italiano. Al suo interno, oltre alla miriade di feat, c’era Al Castellana, che infilava nel pallottoliere un ritornello da manuale. “Ogni volta che io penso a te/ Sento che non voglio perderti/ Ma non tradire mai”. Recitava così, e oggi possiamo testimoniare che è vero.

Alessandro Castellana non è stato tradito. Dal classicissimo R&B di matrice motown, dalle nuove tendenze nu-soul, dai bassi sostenuti ed egemoni nell'intessere le maglie ritmiche, e dagli arzigogoli vocali à la Bee Gees. Questo tipo di fedeltà ha costituito una bolla temporale, tanto che non si sa più che anno sia. 1978? 2011? 2024? Poco importa. È sempre e comunque l'epoca del mood e del groove, e forse durerà più del Pleistocene.

The Right Place To Be dunque non si sposta di un millimetro rispetto al suo predecessore, Souleidoscopic Luv. In generale tutta la discografia di Al Castellana potrebbe essere accorpata, e vista come un unico ed enorme compendio. Manuale non troppo breve, per aspiranti innamorati eroi del soul. È chiaro che lo spettro dell'esercizio di stile perpetuo sia sempre dietro l'angolo -e forse quest'angolo lo ha già svoltato da un po'. Ma il Nostro ha quasi sessant'anni, e se è assodato da tempo che la sua vocazione sia questa, non possiamo che prenderne atto serenamente.

"I like love music/ that's my kind of music", così risponderebbe Al a chi lo accusasse di essere ripetitivo e stantio, con le parole degli Earth, Wind and Fire. Lo direbbe con la calma e la gran classe che lo contraddistinguono quando canta. Volterebbe le spalle ai suoi detrattori, per continuare a intonare versi d'amore alla sua beautiful woman. Gli farebbe assaporare l'intro zappiano di The First Time, o la progressione ad archi con assolo di A Long Goodbye. Gli farebbe capire che mettendo tutto da parte, lui è un grande professionista. Non ci resta che continuare ad ascoltarlo, immerso nel suo brodo.

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La recensione The Right Place To Be di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-01-29 00:00:00

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