SPZ Noi/Gli Altri 2021 - Rock, Pop, Indie

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Un album variegato, dal sound compatto, che spazia dalla nuova psichedelia del rock di matrice anglofona al synth pop nostrano. SPZ ha tanto talento, e non è intenzionato a tenerlo chiuso in un cassetto.

Sembra ufficiale, il groove ci salverà. Il groove dei chitarrini e dei bassi gongolanti sarà il rimedio per tutto. Finalmente una cura omeopatica che funzioni. Il nuovo membro dell'Ordine dei Medici del groove pop si chiama Andrea Spaziani, in arte SPZ, e viene da Roma. Creatura proveniente da Undamento -con lo zampino dell'ormai consolidata fucina di talenti Grooviglio-, nel 2019 aveva dato un'anticipazione delle sue doti di autore con l'ep Quattro; oggi è arrivato però il suo primo vero disco.

Si chiama Noi/Gli Altri, ed è un prodotto abbastanza insolito -ma non impensabile- all'interno del nostro pop. SPZ ruba dal circondario, sia nazionale che estero, alla ricerca di un sound variegato ma riconoscibile, e soprattutto corposo. Una voce gracchiante, aiutata da qualche effetto che rimanda alla nuova psichedelia del mondo anglofono, dentro a un impianto sonoro dai synth grumosi, e compattato da una sezione ritmica dritta e precisa.

Ultimamente per parlare bene di un artista si è soliti dire che "sfugge da ogni etichetta", come se fosse l'unica cosa importante. Ma è assolutamente riduttivo. Di certo Andrea ha una grande dose di originalità, non sembra fossilizzarsi mai; si muove con scioltezza tra diversi mood e attitudini, ma la cosa che lo fa spiccare su molti altri è la bravura. Punto. C'è poco da fare. Sa scrivere bene, ha idee fresche, e ha trovato la gente giusta con cui suonare -menzione speciale va a Mimmo dei Tropea, alla produzione in diversi brani. Con questa qualità in gioco il discorso delle etichette diventa più superfluo del solito.

C'è tanta sostanza in Noi/Gli Altri, e soprattutto c'è una buona dose di imprevedibilità. Il sax di Pietro -sì, sempre dei Tropea- nel tripudio di ||GRANDE||, il momento conscious dei feat. -Voodoo Kid e SeeMaw, caldi e pieni di passione pacata, come sempre-, il ritornello collosissimo di Bambino e quello di Bye Bye, con evidenti influenze melodiche anni '60. La capacità che ha SPZ di voltare le pagine degli ingredienti -pur mantenendo a fuoco la sintesi, che lo colloca per forza di cose nello spettro molto largo entro cui rientrano i Post Nebbia come Memento- è grande davvero. 

La cosa più chiara è che non ci troviamo di certo di fronte ad un alieno, ma a un ragazzo che ha saputo guardarsi bene in giro, pescando dalle tendenze del momento quello che gli serviva. Ha aspettato il momento giusto per regalarci l'inizio del suo mondo. È già tutto molto solido, non può far altro che crescere, anche con qualche etichetta addosso.

 

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La recensione Noi/Gli Altri di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-02-01 17:00:00

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