Verdena Requiem 2007 - Rock, Grunge, Alternativo

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Non avrei mai pensato, anche solo tre o quattro anni fa, che un giorno avrei assegnato la primascelta ai Verdena. Da un lato mi sembravano una semplice versione riveduta e italiana dei Dinosaur Jr., dall'altro davo ascolto alle chiacchere più maligne sul loro conto, ad esempio: sono giovani, sono raccomandati, sono con una major. Di quelle dicerie la prima non è più così vera, non fosse altro perché il tempo passa per tutti; la seconda non è più sostenibile dopo quattro album, svariati EP e innumerevoli concerti; la terza è inopinabilmente vera, ma va rivista in senso positivo, perché se questo disco è così bello, il merito è anche di una produzione attenta e curata come solo una major può permettersi di fare.

Un'altra critica che spesso è stata rivolta ai Verdena è quella di ispirarsi troppo ai Nirvana. Una buona metà di questo disco conferma in pieno la tesi, ma anche in questo caso propendo per l'aspetto positivo. Provate ad ascoltare "Don Calisto" o "Isacco nucleare" e poi ditemi se non valeva la pena di ripescare i fasti di "Bleach": magari tutte le 'imitazioni' dei Nirvana avessero questa energia. Comunque, ciò che maggiormente caratterizza "Requiem", a parte il clima cupo e depresso, è la sua particolare versatilità. Non parlo tanto del singolo "Muori Delay", dove i Verdena giocano a fare i Led Zeppelin ognuno col proprio strumento, quanto dei due brani di dodici minuti "Il Gulliver" e "Sotto prescrizione del dott. Huxley" lunghe suite di space-rock estremamente varie nei toni e nella struttura che non fanno rimpiangere quelle dei più celebri Motorpsycho. Dei tre brani acustici, i due scritti in collaborazione con Mauro Pagani sono particolarmente felici perché la loro atipicità si integra perfettamente nel disco allargandone gli orizzonti: "Angie" è un gioiellino di pop psichedelico in puro clima Swinging London, mentre "Canos" ammicca a sonorità spagnoleggianti facendo tesoro di stacchi irregolari. Il mio pezzo preferito è "Non prendere l'acme Eugenio", nel quale le citazioni si sprecano, dai Pink Floyd nel titolo, alla batteria abulica degli Strokes, dalle intonazioni vocali di Cristiano Godano agli effetti psichedelici dei Flaming Lips, per concludere con il consueto clima nirvaniano.

Inutile nascondersi: 'Requiem' non è certo un disco sperimentale o d'avanguardia. Si tratta nei fatti di un disco grunge (oggi fa figo dire Stoner), ma con dei numeri importanti a livello di composizione e produzione. Nella sostanza i Verdena sono forti di suoni, melodie, citazioni e testi decisamente più freschi di quelli dei loro diretti concorrenti, ovvero i gruppi rock orientati al mainstream.

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La recensione Requiem di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-05-14 00:00:00

COMMENTI (93)

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  • damarama 14 anni fa Rispondi

    In effetti sembra bergamasco! Cmq portare a spasso per l'Europa brani cantanti in italiano mi sembra una mossa ingenua.

  • ictus 14 anni fa Rispondi

    ma secondo me non canta manco in inglese, almeno ne "Il Gulliver"...

    mi sembra più che altro che dica stronzate...XD

    come anche in italiano, del resto...XD

  • damarama 14 anni fa Rispondi

    Grazie per l'info. Io ho trovato questi due video in cui cantano in inglese ma non si sente una mazza:


    youtube.com/watch?v=VPZWkAV…

    youtube.com/watch?v=eOaY6se…

    Dunque mi chiedo io: perché non hanno inciso le tracce in inglese?

    Senza sterili nazionalismi, l'inglese è la lingua ausiliaria internazionale: insomma se si vuole comunicare al di fuori dei confini nazionali, bisogna utilizzare l'inglese.
    Sopratutto se musicalmente parlando il gruppo adotta un linguaggio internazionale (rock).


    Dunque una major è così stupida da pubblicare all'estero un album cantato in italiano?! Pazzesco..la situazione è peggiore del previsto

  • utente0 14 anni fa Rispondi

    requiem -come pure il suicidio dei samurai- non è MAI stato tradotto e pubblicato in inglese; anche riguardo l'aspetto live, all'estero come in italia i verdena si esibiscono cantando in italiano.

  • damarama 14 anni fa Rispondi

    Un po' di ragione te la do'! Però ora ho intavolato una discussione che a me pare fertile:

    Oltre all'incapacità degli addetti ai lavori nel settore discografico italiano (e parliamo di major, dunque società con grandi capacità economiche, ma a quanto pare bassissime a livello imprenditoriale), cos'altro non ha funzionato con i Verdena?

    Leggo su WIKI che l'etichetta straniera è la stessa dei Noir desire...quindi un'etichetta che in europa sa lavorare bene. Dunque quali meccanismi non si sono mossi?

    Ora cercherò invece chiedo una mano per capire in che percentuale è anche "colpa" dei Verdena:

    qualcuno ha un link con loro che cantano i brani in inglese?

  • ictus 14 anni fa Rispondi

    nono, aspetta, che questa dell'italiano non l'ho capita...

    sei tu che fino al post precedente non ti sei fatto comprendere per niente...;)

    sai, quando leggo termini come "ennesimo" sono abituato a leggerli in modo negativo...

    quindi logico collegassi la tua domanda ad una provocazione in questo senso...

    per quanto riguarda i Verdena pre-"Requiem" a me non fanno impazzire e non credo meritassero tutto quel polverone nemmeno in Italia (a discapito di tante altre band che non emergono), sebbene avessero un sacco di pezzi interessanti...

    ma "Requiem" è a tutt'altri livelli...

    cmq la prossima volta che vuoi accendere il dibattito cerca di essere chiaro...

  • damarama 14 anni fa Rispondi

    DA WIKIPEDIA:

    Nel mese di aprile 2005 Il suicidio dei samurai, uscito nel gennaio del 2004 ed entrato in classifica nei primi posti della top ten italiana, verrà pubblicato in Svizzera 18 aprile e successivamente in Germania 12 settembre. Sempre nel mese di aprile 2005 i Verdena faranno un tour promozionale in alcune città tedesche e svizzere.

    Dopo molte date in Italia, Germania e Svizzera, nel dicembre 2005 inizia la prima fase di scrittura del quarto disco nell'Henhouse Studio, così denominato per essere stato originariamente il pollaio dietro casa Ferrari, poi riadattato a studio di registrazione (senza fonte).

    Nel mese di Aprile 2006 esce per la prestigiosa etichetta francese Barclay (la stessa che ha lanciato i Noir Desir) Il Suicidio dei Samurai, il disco della band pubblicato nel gennaio 2004. Anche qui, come in Germania, Svizzera, Austria, il disco viene pubblicato nella sua versione originale. L’album viene distribuito nei negozi francesi lunedì 10 aprile 2006. Finito il tour all’estero e dopo un’apparizione unica in Italia all' Arezzo Wave, la band torna nello studio di registrazione.



    DOMANDA: perchè i Verdena all'estero non sfondano?

    ARGOMENTAZIONE: eppure hanno alle spalle (1)un buon successo di pubblico e stampa in Italia, (2) una major alle spalle, (3), delle buone capacità esecutive e compostive, (4) hanno anche un'ottima immagine. Dunque cosa non funziona? Il cd non è per caso stato distribuito in inglese (come fecero gli afterhour, ma in quel caso l'insucesso è dato, oltre che dall'imbarazzante pronuncia inglese di Manuel, dalle scarse capacità esecutive, che all'estero non sono tollerate)

    RISPOSTA: parte della colpa è da attribuire, a mio modesto parere, a una scarsa preparazione del personale delle major italiane. Alla loro incapacità di esportare un buon prodotto nostrano nel mondo. Questa è una della cause principali. A mio parere...voi che dite?


  • damarama 14 anni fa Rispondi

    1. Che prima di requiem fossero una band poco interessante è un pensiero che non condivido.
    2. "come terza cosa il fatto che non raggiungano successo all'estero non capisco cosa c'entri con la loro integrità artistica, quindi che dibattito vuoi accendere?" MA CHI CAZZO HA MAI PARLATO DI INTEGRITA' ARTISTICA??!?!?! Ma dovecazzo l'hai tirato fuori?!??!
    3. Cerco persone più forbite con cui dialogare



    PS: leggo ora che sei un collaboratore di rockit. Poveri noi! Capisco il livello delle recensioni ora. W il dilettantismo! In italiano non andavi forte a scuola vero?

  • ictus 14 anni fa Rispondi

    per prima cosa cantano in italiano, per seconda cosa fino a poco prima di "Requiem" non erano 'sta band interessantissima, come terza cosa il fatto che non raggiungano successo all'estero non capisco cosa c'entri con la loro integrità artistica, quindi che dibattito vuoi accendere?..

  • damarama 14 anni fa Rispondi

    Uno dei principi base per una fertile discussione critica è non esulare dal postulato iniziale. Cercavo risposte. Risposte costruttive. Non che mi venissero poste domande personali.

    Detto questo, se prendiamo in considerazione i Lacuna Coil (che a me personalmente non piacciono), dopo una carriera ventennale, sono riusciti a raggiungere una popolarità mondiale.

    Ora riformulo la mia domanda iniziale: perché i Verdena non riescono a raggiungere il pubblico estero?

    Da questa domanda vorrei iniziasse una discussione costruttiva.