Patrizia Laquidara Funambola 2007 - Cantautoriale, Jazz, Acustico

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Patrizia Laquidara forse non ha ancora conquistato lo spazio che merita, pur essendo ormai una presenza costante nel panorama della musica italiana. E l’amara riflessione ci sembra più che legittima, avendo di fronte una delle cantautrici più talentuose che il Belpaese esprime di questi tempi.

Tanto che un musicista del calibro di Arto Lindsay si è seduto dietro il banco regia, assieme a Patrick Dillett, per curare la produzione di questo “Funambola”, a tutti gli effetti la seconda prova nella carriera di quest’artista e ideale seguito del bellissimo “Indirizzo portoghese”, l’album precedente che ha sancito - forse anche grazie alla partecipazione in quel di Sanremo - il cosiddetto salto verso quella meritata notorietà.

Nello specifico di queste 12 tracce (oltre alla sorpresa posta in fondo al disco) non neghiamo che il livello delle aspettative fosse decisamente alto, sia per quanto dimostrato finora che per i crediti di cui quest’album vanta. E, diciamolo subito, l’ascolto di “Funambola” non delude, ma probabilmente le intriseche aspettative in esso riposte ci fanno a tratti storcere il muso. Ad esempio poco convincenti risultano episodi come “Nuove confusioni” o “Chiaro e gelido mattino”, il cui evolversi ci sembra didascalico, sia che si tratti di liriche che di musica in sé. Piacciono invece brani come “Ziza”, “Pioggia senza zucchero”, “Le cose” e - ovviamente - “Personaggio”, dove la mano del produttore (sud)americano si fa ascoltare con molto piacere, donando inedite sfumature (rispetto agli standard della cantante) sotto il profilo della ritmica.

“Oppure no”, invece, potrebbe rappresentare quel legame con il passato di “Indirizzo portoghese”, mentre meritano una menzione speciale sia “Se qualcuno” e “Addosso", che a suo modo stranamente ricordano, per struttura e sonorità, alcune cose dei Radiohead, e la splendida ballata “Senza pelle”, sospesa tra sogno e realtà il cui testo è a firma di Giulio Casale, stavolta in forma smagliante grazie anche all’interpretazione magistrale della protagonista.

“L’equilibrio è un miracolo” è un’altra interessante ballata, che però avrebbe potuto guadagnare la nostra totale approvazione se il team produttivo avesse giocato qualche carta in più oltre alla solita, già rodata, bravura della vocalist.

In definitiva, come ogni opera di cui scriviamo, piacciono tutti quegli episodi in cui la voglia di sperimentare e rischiare prevale sugli arrangiamenti classici e più tradizionali; e “Funambola” ci sembra possa rappresentare un apprezzabile compromesso. Per cui ci auguriamo si continui su questa strada per il futuro.

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La recensione Funambola di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-10-19 00:00:00

COMMENTI (3)

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  • quartocapitolo 13 anni fa Rispondi

    io seguo (e inseguo) Patrizia dagli esordi. sono contento se ne parli qui su rockit. molto bello anche il nuovo di Patrizia "il canto dell'anguana" prendetelo in considerazione...àlia

  • livere 17 anni fa Rispondi

    bel disco, secondo me. suonato bene (musicisti di prim'ordine), produzione non invadente nonostante i nomi ingombranti. lei è proprio brava. forse c'è troppa "italianità" nella scrittura, ma è questione di gusti

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    concordo in parte con le critiche mosse ad alcuni brani, ma ho avuto la prova che in versione live i brani più criticati, oltre che quelli apprezzati, prendono una dimensione diversa e ben più elevata... mi è capitato di ascoltarla più volte dal vivo ed è in questa modalità che lei si esprime al meglio... un disco live non sarebbe una cattiva idea.. anzi!!! lei ha tutte le carte in regola per questo... :)