Humpty Dumpty Eine traurige Welt für Scheiße Leute 2006 - Psichedelia, Pop, Indie

Eine traurige Welt für Scheiße Leute precedente precedente

Voglio restare ingannevole/ con una vita incantevole/ voglio star male/ far male/ restare la notte/ solo con te.
“Eine traurige Welt für Scheiße Leute” è un album monografico veramente originale. Colpisce innanzitutto la bellezza delle parole, non è un caso che tre testi siano scritti in collaborazione con Renato Q., e altri due siano estratti da poesie del boemo Holan. Poi, la sua curiosa poetica che sviscera una profonda visione della realtà. Parte HD e partono suoni acidi e industriali nella luce di lampadine che mettono a fuoco macerie. Poesie sottoforma d’incitate marce. Simili a condanne a morte.

È un mondo triste per gente distratta/ Non tirarmi la giacca, non sfregarmi la patta/ Sei già troppo intelligente/ Sai già tutto, non vuoi più niente/ Chi vuole tutto non ne sa niente.
Il post-nichilismo incontra un pop boheme-stregato nel nome di “Eine traurige Welt für Scheiße Leute”. Un mondo triste per gente di merda. L’ironia cinica dalle ciglia illuminate, che denuda la lacerazione personale, e una psichedelia indelebile sporca i testi già molto sporchi e visionari. Un pò da Baustelle e il loro "Sussidiario Illustrato della Giovinezza", ma nel caso di HumptyDumpty è qualcosa di molto più cerebrale. I suoni sono attutiti, si sente male e la voce che riverbera piano o forte, e le parole che dice, potrebbe essere un matto, un saggio, una guida, un torturato, o un’illusione. E così la musica, persa in fondi anni ’80, che si rinfrange su ogni tassello, che più di svilupparsi in un’armonia, crea melodie, scale di gradi crescenti. La voce, un po’ Gaber un po’ Battiato, risuona profonda bassa profetica, tipo canzonetta citazionista anni ’80. HD ti dà l’impressione di essere sotto shock, alcuni pezzi di frasi sono nascosti, o sfracellati, caleidoscopici. Oppure si avverte un sottile tono parodico. E si riconosce il sagace autore di “Sai Violetta” - canzone che HD scrisse tempo fa pensado a una certa Violetta Beauregarde. Una striatura di cinismo in un corpo comunque molto sehnsuchtig. Densamente intellettualistico, tensione barocchista ed elevazioni liriche oniriche. Ma il tutto imbottigliato in canzoni con una vena di travolgente ossessivo pop.

Lo consiglierei a tutto tondo se solo non fosse che… se ti prende in una sera nuvolosa ti potrebbe gettare nel nulla senza nemmeno farsi riguardi per tirartene fuori.

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La recensione Eine traurige Welt für Scheiße Leute di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-04-12 00:00:00

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