Miavagadilania Sei nata EP 2007 -

Sei nata EP precedente precedente

Dammi tre parole, ma non le più ovvie. Cerco qualcosa di più dadaista con un bel suono che, all’apparenza, non voglia dire nulla. In realtà voglio parlare d’amore. E i Miavagadilania fanno proprio al caso mio. Sono una parola fatta da tre che paiono senza senso e parlano d’amore. Ma che il pensiero non scappi subito verso il cuore e il sole. Qui è il canonico amore romantico: profondo e cerebrale. In mano a loro diventa un sentimento avvolgente che scorre nelle vene, senza rendersene conto, quasi come un veleno e piano piano strugge e distrugge. Ecco perché mia vaga dilania: nel suo esserci latente ma costante, l’amore annulla. Come l’acqua che, goccia dopo goccia, senza dare nell’occhio, riesce a scavare nella roccia. “Sei nata” è una ballata di disperazione, la sensazione è quella di guardare in fondo ad un abisso e non vederne il fondo.

L’intero ep è un percorso introspettivo dalle parole ricercate e le frasi enigmatiche. Aiuta più l’istinto che la testa ad apprezzare i testi un po’ ermetici e un po’ decadenti, sono poesie messe in musica. Alla Manuel Agnelli, e forse non è un caso. Come gli Afterhours, i Miavagadilania sono nati nell’underground milanese e si stanno facendo le ossa esibendosi nei locali alternativi e conosciuti dai pochi del giro. Esperimento ben riuscito ma non perfetto. I passaggi strumentali spesso aspri e malinconici e gli attacchi vocali purtroppo, ai primi ascolti, suonano alla stregua di qualcosa di già sentito. Marlene Kuntz in primis.

L’esordio è buono, ma possono ancora migliorare. Anzi, devono. Perché meritano di piacere non solo per effetto di somiglianza.

---
La recensione Sei nata EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-10-24 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia